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Addio Mainardi, l’etologo che ci ha spiegato gli animali con i suoi disegni

10 marzo 2017

A 84 anni, dopo una vita dedicata alla divulgazione scientifica e all’osservazione degli animali, se ne va in punta di piedi, così come era entrato nelle case degli italiani.

Gli amanti di Quark e Superquark lo ricorderanno sicuramente per le sue chiacchierate con Piero Angela e per il suo amore smodato nei confronti degli animali.

Membro di numerose accademie scientifiche tra cui l’Accademia Nazionale delle Scienze e della Società Italiana di Etologia, di cui è stato anche presidente e docente presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, Mainardi ha sempre mantenuto un tono poco accademico, rivolgendosi al suo pubblico in maniera semplice.

Autore di oltre 50 libri, è stato anche direttore dell’Italian Journal of Zoology, organo dell’Unione Zoologica Italiana e divulgatore scientifico per numerose testate, da Airone al Sole 24 Ore, fino al Corriere della Sera.

A lui dobbiamo il racconto degli animali, il loro comportamento, lo sviluppo e le abilità comunicative.

“Penso sia bello fare qualcosa per lasciare un segno e utilizzare la nostra volontà per far sì che la vita continui” è la frase con cui la Lipu, di cui Mainardi era presidente onorario dal 1996, lo ricorda.

 

Laureato in Scienze biologiche all’università di Parma, nell’ateneo Mainardi insegnò Zoologia dal 1967 al 1992, poi Biologia generale e successivamente Etologia anche alla Ca’ Foscari, affiancando alla carriera accademica la divulgazione scientifica e l’ambientalismo.

Contrario ai circhi, agli allevamenti intensivi, alle corride e agli spettacoli che l’uomo impone agli animali, Mainardi non si stancava mai di ripetere:

”Quando capiremo, a fatti e non a parole, che le scelte esercitate contro gli animali sono anche scelte contro di noi?”.

Il suo ricordo vive adesso attraverso i suoi disegni e i suoi contributi scientifici.
E noi lo salutiamo con le parole di Francesco De Giorgio, etologo di Learning animals, pubblicate su Facebook

“Che la terra le sia lieve caro Professore, che si è sempre lasciato affascinare dal mio impeto, dalle mie stranezze, dalle mie scelte di coscienza. Grazie per le passeggiate e le chiacchierate post-lezione di etologia, attraversando il ponte sul Parma, prima di dividersi lei a casa sua ed io alla casa dello studente in via Pasini. Grazie per aver apprezzato sempre il mio impegno di attivismo pratico e intellettuale dalla parte degli animali, grazie per aver letto i libri e gli articoli da me scritti in questi lunghi anni e averli sempre ammirati”.

Addio Danilo

Dominella Trunfio

Source: greenme.it

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