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Anche la Sicilia ha il suo Cammino di Santiago

17 marzo 2017

Agrigento, Caltanissetta e Palermo, tre province che racchiudono un percorso un tempo amato dai pellegrini bizantini, islamici e medievali. Dopo secoli di abbandono, è stato finalmente presentato un progetto di recupero di queste antiche vie.

Il percorso collega la Balarm araba alla rocca di Agrigentum, è proprio qui che ci si perde tra paesaggi in trasformazione e natura incontaminata. Il primo cammino della Magna via Francigena è previsto per giugno, ma già tra un paio di mesi, guide ambientali ed escursionistiche accompagneranno gli appassionati camminatori.

Un tuffo nella Sicilia interna e in tutte le parti del suo entroterra, per riscoprire la bellezza della mobilità lenta. Il percorso sarà diviso in otto tappe da circa 20 chilometri ciascuna e sarà aperto a tutti: turisti, esperti di trekking, camminatori, ma anche principianti e sportivi.

magna via francigena

Il ripristino dei sentieri è all’interno di un progetto promosso dal Comune di Castronovo di Sicilia e dal partenariato diffuso di tredici Comuni, dalla diocesi di Agrigento e con il supporto dall’associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia.

Ha poi il sostegno del Mibact, dell’assessorato regionale siciliano al Turismo e ha come mission finale la valorizzazione della cultura degli itinerari di pellegrinaggio e cammino con il ripristino degli antichi percorsi di origine normanna, denominati appunto francigeni.

 

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“Il percorso tocca tutta una serie di piccoli centri dove fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare di portare qualcuno a camminare”, dice spiega Davide Comunale, dell’associazione Cammini Francigeni di Sicilia.

Chi si avventurerà nel cammino potrà ritrovare le origini della storia normanna unita a quella araba e mussulmana.

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“I cammini francigeni sono cammini di resistenza, la resistenza della gente che vuole far conoscere il meglio del proprio territorio e investe energie perché ci crede”, spiega Comunale.

Sono già in tanti coloro che hanno battezzato questo itinerario come il Cammino di Santiago siciliano, grazie al suo lungo percorso che racchiude tredici comuni già mobilitati per costruire strutture ricettive sostenibili.

Si attraverseranno, dunque, Castronovo di Sicilia (Pa), Agrigento, Cammarata (Ag), Comitini (Ag), Grotte (Ag), Joppolo Giancaxio (Ag), San Giovanni Gemini (Ag), Racalmuto (Ag), Campofranco (Cl), Sutera (Cl), Milena (Cl), Prizzi (Pa), Santa Cristina Gela (Pa).

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In tutti, centinaia di siti archeologici tra colline e distese.

“Siamo riusciti a creare la giusta sinergia tra una rete di comuni per valorizzare il territorio, mettendo insieme realtà anche molto distanti. Il nostro obiettivo è quello di riattivare il turismo religioso utilizzando al massimo la rete dell’albergo diffuso”,dichiara Francesco Onorato, sindaco del Comune di Castronovo di Sicilia.

Un percorso affascinante e racchiuso da un passato glorioso. Come si legge sul sito ufficiale, la “Magna Via Francigena” permetteva, in origine, il collegamento dei porti principali con i centri di maggior grandezza: Palermo, Mazara del Vallo, Agrigento e Messina.

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Ai camminanti che presentano la “Credenziale del viandante” timbrata viene concesso il Testimonium, quel documento che, proprio come la “Compostela” per il Cammino di Santiago, certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa.

Dominella Trunfio

Foto

Source: greenme.it

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