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Bambini sui social, rischi e pericoli: l’esempio del sacco di mele usato dalla maestra

6 febbraio 2018

“Sto insegnando a una classe di bambini di 6 anni i rischi di condividere foto in rete“, scriveva a febbraio 2017 su Facebook l’insegnante inglese Robyn Lillian.

“Un alunno ha detto “Postare una foto di un sacchetto di mele non può essere un rischio, a nessuno interessano le mele!”.

Per favore, aiutatemi a mostrare loro quanto velocemente può diffondersi questa foto di un sacchetto di mele cliccando “mi piace”, “condividi” e “commenta” e scrivendo la città da cui digitate. Grazie mille! Luogo di partenza: Bedfordshire, UK 

In poche ore la foto ottenne migliaia e migliaia di interazioni da ogni angolo del mondo, dando possibilità alla maestra di mostrare ai suoi alunni la potenza della rete.

Questo lo stato che postò due giorni dopo la pubblicazione del sacchetto di mele:

“Ciao a tutti! Grazie ancora per il vostro grande supporto al mio post delle mele, onestamente non mi aspettavo questa risposta. Pensavo sarei stata fortunata a ricevere 100 condivisioni, quindi averne ottenute oltre 22mila più i commenti è veramente pazzesco.

Questo pomeriggio ho parlato a tutti e 90 i bambini di 6 anni ed è venuta fuori una lezione molto forte. Ho mostrato il post e ho chiesto quale fosse stata la risposta secondo loro. Ecco alcuni dei commenti: “Possibili insulti”, “perché mai commentare qualcosa del genere?”, “non è niente di che, è solo una foto di un sacco di mele, non una foto tua”, “la gente potrebbe non credere che tu sia una maestra”, “saranno rimasti indifferenti, non interessa a nessuno”.

Gli ho poi mostrato la quantità di condivisioni ricevute dopo 12, 24 e 48 ore; dire che erano shockati è dire poco! Ho fatto vedere una mappa che avevo creato con segnate le città da cui le persone avevano commentato.

Anche questo li ha sorpresi molto, poiché hanno potuto vedere quanto lontano il post fosse arrivato. Gli ho quindi spiegato che i dispositivi sono in grado di riconoscere la posizione delle persone e i relativi pericoli connessi. Ho poi letto loro alcuni commenti (belli e brutti) che ho ricevuto e ho mostrato la quantità di richieste d’amicizia. Ho spiegato l’importanza di avere su Facebook solo “amici” che si conoscono davvero e che alcune persone potrebbero non essere quello che dicono.

 

Infine, ho chiesto ai bambini cosa avessero imparato da questa esperienza. Queste alcune delle loro risposte: “Pensa prima di postare!”, “non postare cose che non vuoi che gli altri vedano”, “con lo screenshot le persone possono tenersi una foto per sempre”, una volta che hai postato qualcosa, non puoi più riaverla indietro”. Erano tutti d’accordo che fosse stata una lezione importante da cui hanno imparato molto”.

Nelle prime intenzioni della maestra c’era quella di cancellare il post dopo una settimana, ma vista la grande diffusione, ha deciso di tenerlo per permettere ad altri di utilizzarlo come esempio dei rischi e delle potenzialità delle rete.

“È una settimana che ho postato le mele e sono ancora sbalordita dalla risposta (218mila condivisioni). Volevo cancellare il post, ma molte persone mi hanno chiesto di tenerlo per utilizzarlo a scopi educativi con la loro classe o i loro bambini. Mi sembra quindi un peccato cancellarlo, dato che tanta gente sta imparando qualcosa; più bambini saranno al sicuro e comprenderanno i rischi della rete e l’importanza della privacy e meglio sarà!

Grazie ancora a tutti voi che mi avete aiutato da ogni parte del globo, siete fantastici e ho davvero apprezzato il contributo!

Ps: A tutti quelli che ancora dubitano che io sia una maestra: Non ho niente da dimostrarvi e non ho intenzione di condividere dettagli della mia vita solo per farvi felici!”

A un anno di distanza, il post è ancora visibile sulla pagina Facebook della maestra, e ha raggiunto il traguardo del mezzo milione di condivisioni e commenti.

 

Source: www.deejay.it

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