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Biodiversity.Bio: quando dal fumetto nasce il film

10 giugno 2017

Biodiversity.Bio è un Viaggio fatto di Uomini, di Semi e di Piante, ma proprio per questo, essendo nato da un’idea lo abbiamo creato come fosse un Fumetto. Grazie al successo del percorso ecco che finalmente possiamo dare inizio al Film.

I bravi sceneggiatori ci insegnano ad ascoltare i personaggi, a renderli vivi, caratterizzarli e se stiamo scrivendo una storia, siamo invitati a prendere spunto dalla realtà che ci circonda, da chi incontriamo, dal carisma delle persone che viaggiano con noi.

Eccoci entrare nell’atmosfera di Biodiversity.Bio. Perché partire con un Fumetto? Perché è più facile ipotizzare un incontro reale, non solo virtuale, tra coloro che abbiamo incontrato nel nostro percorso.

Siamo in un vagone della carrozza del Biodiversity Express, il Treno della Biodiversità, e la camera si avvicina a uno scompartimento in cui sta avvenendo una singolare chiacchierata.

“Un quarto di tutte le specie presenti sulla Terra è a rischio estinzione. Metà di esse potrebbe scomparire entro la fine del secolo corrente. L’attuale perdita di specie è pari a circa mille volte il tasso storico.“, cos’ ha aperto il colloquio Monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze.

Di fronte è seduto il professore Giampiero Maracchi, Presidente della storica Accademia dei Georgofili di Firenze, climatologo di fama internazionale,  “Oggi l’agricoltura è responsabile del 13 per cento delle emissioni di Co2, è vero, per via della produzione di fertilizzanti e dell’utilizzo di macchinari, ma utilizzando tecniche agricole nuove queste emissioni si potrebbero ridurre al 3 o 4 per cento. L’agricoltura, in futuro, vivrà senz’altro un grande ritorno, tornando ad assumere il ruolo centrale dal punto di vista economico e del territorio che aveva prima del ’900”.

Ora provate a immaginare che improvvisamente si sieda accanto il Ministro Gian Luca Galletti e che si esprima come durante la conferenza stampa l’ambiente è un tema universale. L’ambiente, infatti non riguarda solo le associazioni di ambientalisti, o un ristretto gruppo di attivisti, ma tutti noi, perché il degrado dell’ambiente coincide con il degrado umano. In questi giorni parleremo di sviluppo sostenibiledi distribuzione delle risorse, di disuguaglianza, d’integrazione, di dialogo inter-religioso, dell’apporto che l’ambiente può dare alle imprese e del ruolo che le imprese possono giocare in favore dell’ambiente. Il G7 è un punto di partenza, e io guardo già oltre”.

Pensiamo allora che debbano arrivare i dati ed ecco che si siede, perché stava ascoltando, anche il Dottor  Vito Felice Uricchio, entrando nel tema della salute delle nostre acque “Dobbiamo distinguere due aspetti. Dal punto di vista quantitativo abbiamo un fabbisogno in continua crescita, perché il consumo di acqua cresce del doppio rispetto alla crescita della popolazione; considerando il trend demografico attuale e futuro la quantità delle risorse idriche ci preoccupa, anche alla luce dei cambiamenti climatici. Sul versante qualitativo sicuramente abbiamo qualche altro problema significativo, perché le sostanze chimiche commercializzate aumentano: l’European Chemical Agency ha registrato oltre 100mila sostanze chimiche presenti sul mercato europeo, accanto alle quali si trovano le sostanze illecite, dei traffici internazionali, dunque la cifra è sottostimata, e per di più le sostanze chimiche reagiscono tra di loro generando nuovi composti. Nel complesso, è una situazione di allarme importante”.

Si alza in piedi, da due posti avanti, anche Roberta Cafarotti, direttrice scientifica di Earth Day Italia, sede italiana dell’Earth Day Network di Washington, “è necessario abbattere tutti i muri che incontriamo lungo la strada; quando parliamo di ambiente i confini nazionali non hanno senso di esistere. Un aspetto sul quale ci concentreremo è il dialogo tra scienza e ambiente. Oggi sul tavolo degli imputati c’è il nostro modello di sviluppo, viene messa in discussione la grande iniquità sociale che deriva da questo modello economico e dall’uso dissennato delle risorse naturali: dobbiamo darci una mossa o arriveremo a un punto di non ritorno.

La camera lascia il volto della dott.sa Cafarotti ed esce dal finestrino del treno che sta viaggiando sulla linea Bologna-Bari e per un’attimo entriamo in territorio pugliese….

…. continua….

e voi … a questo punto cosa avreste il desiderio di aggiungere?
Source: biodiversitywar.it

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