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Combattere il Tabù Delle Mestruazioni a Suon di Emoji

Combattere il Tabù Delle Mestruazioni a Suon di Emoji
27 agosto 2018

Plan International, un’associazione umanitaria attiva in 50 paesi a sostegno dei diritti dell’infanzia, e soprattutto delle bambine, ha recentemente deciso di lanciare l’iniziativa #periodemoji. L’obiettivo è quello di contribuire ad abbattere il tabù, ancora troppo diffuso, delle mestruazioni, introducendo delle emoji che aiutino le nuove generazioni a parlare più liberamente di un fenomeno assolutamente naturale che occupa in media 3000 giorni della vita di una donna.

Per realizzare il progetto l’associazione ha condotto un’indagine tra un esteso gruppo di ragazze di età compresa tra i 18 e i 34 anni; la metà di loro ha affermato che l’utilizzo di emoji a tema mestruale renderebbe più semplice affrontare socialmente l’argomento. Sono state allora elaborate, e messe ai voti, diverse proposte: un assorbente macchiato di sangue, delle mutande macchiate di sangue, un calendario con i giorni del ciclo segnalati attraverso delle gocce rosse, una goccia di sangue espressiva e la riproduzione dell’apparato genitale femminile (utero e ovaie).

18700 persone hanno votato a favore dell’emoji con le mutande macchiate di sangue; ma l’Unicode Consortium, cioè l’organizzazione che si occupa di mantenere un sistema comune standard per la scrittura dei caratteri sui sistemi informatici, e che quindi decide quali emoji diventeranno standard, non l’ha accettata. È stato allora deciso di propendere per la più politicamente corretta goccina di sangue espressiva.

L’obiettivo di Plan International non è solo quello di contribuire alla rottura di un tabù, ma, attraverso di essa, è anche quello di raccogliere fondi per migliorare la salute mestruale delle ragazze che vivono in Paesi sottosviluppati. È un tema importante alla cui reale sensibilizzazione si può forse giungere solo normalizzando sempre di più il rapporto che la società ha con le mestruazioni, ed effettivamente quale modo migliore per farlo se non quello di introdurlo in una forma di linguaggio che è sempre più mainstream?

Source: freedamedia.it

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