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I consigli del padre del Web a Zuckerberg per mettere a posto Facebook

I consigli del padre del Web a Zuckerberg per mettere a posto Facebook
25 marzo 2018

Per il padre del web, Tim Berners-Lee, lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica non deve mettere a repentaglio la sua creatura. “Questo è un momento grave per il futuro del web”, ha scritto, “ma dobbiamo restare fiduciosi. I problemi che vediamo oggi sono solo ‘bug’ (errori, ndr) nel sistema. I bug possono causare danni, ma i bug sono creati da persone e possono essere riparati dalle persone. Posso immaginare che Mark Zuckerberg sia devastato dal fatto che la sua creazione sia stata maltrattata e abusata”. “Da alcuni giorni ho la stessa sensazione, per dire”, ha aggiunto riferendosi all’uso che viene fatto della sua creazione, il World wide web.

“Però gli direi: puoi rimettere le cose a posto”, ha aggiunto riferendosi a Facebook. “Non sarà facile, ma se le aziende collaborano con governi, attivisti, accademici e utenti del web, possiamo davvero fare in modo che le piattaforme siano un servizio all’umanità.

L’informatico britannico che nel 1980 cominciò a lavorare a quello che poi nel 1990 chiamò “World wide web” suggerisce inoltre delle “regole generali per tutti: qualsiasi dato su di me, ovunque esso sia, è mio e posso essere solo io a controllarlo. Se ti viene dato il diritto di utilizzare i dati per uno scopo, utilizzalo solo per questo scopo”.

E aggiunge: “Se hai accesso ai dati per scopi di ricerca, è davvero importante che tu lo usi solo per scopi di ricerca. La scienza e la medicina sono molto importanti e dipendono da questi dati”. “Il mio messaggio per tutti gli utenti web oggi è questo: io posso pure averlo inventato, ma siete voi a renderlo quello che è. E tocca a tutti noi creare una rete che rifletta le nostre speranze e soddisfi i nostri sogni piu’ di quanto non facciano aumentare le nostre paure e approfondisca le nostre divisioni”.

“Cosa possono fare gli utenti del web?”, chiede Berners-Lee. “Mettersi in gioco. Abbiate cura dei i vostri dati. Appartengono a voi. Se usiamo un po’ del tempo che passiamo usando il web per combattere per il web, penso che tutto andrà meglio. Ognuno deve dire con chiarezza alle aziende e ai rappresentanti dei governi che i propri dati e il web sono importanti. E dire grazie a tutte le organizzazioni per i diritti digitali, che siano grandi o piccole, e a tutti i giornalisti che indagano l’impatto dei dati e del web sul nostro mondo. Continuate a lottare per il web che vogliamo. Il web non realizzerà il suo potenziale senza di te”, e conclude con un hastag “#oneweb”, un unico web”.

Source: www.agi.it

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