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Così Google ti fa acquistare quello che vuole

10 luglio 2017

Fare acquisti online è sicuramente comodo e conveniente, a patto di sapere dove cercare, altrimenti si rischia di essere dirottati, manipolati, mal indirizzati, specie quando si tratta di confrontare tra loro prezzi e prodotti, cioè di fare shopping comparativo, che poi significa guardarsi intorno sul web per decidere cosa comprare e in quale negozio farlo. Basti pensare al caso di Google, a cui la Commissione Ue ha inflitto una multa record da 2,4 miliardi di euro per aver dato più risalto ai risultati della sua piattaforma Google Shopping rispetto a quelli della concorrenza. In pratica, quando fai una richiesta per comprare online un prodotto, ti rivolgi a un sito specializzato, o a un motore di ricerca. In Italia oltre il 90% degli navigatori web sceglie il motore di ricerca di Google, senza porsi troppe domande, lo fa automaticamente, come succedeva per i software di Microsoft, i quali erano integrati nel tuo sistema operativo e non ti impedivano di usarne altri, ma più semplicemente non ti davano modo di pensare che che ce ne fossero altri. Questo determina una sorta di monopolio di fatto, un abuso di posizione dominante, specie se Google, come suggerisce Bruxelles, tende a privilegiare indebitamente i risultati delle ricerche. In che modo?

Come funziona lo shopping su Google

Chi vuole caricare sulla piattaforma Merchant di Google i suoi prodotti per venderli, si affida al motore di ricerca per il loro posizionamento sul web. Dunque è Google che decide, in base a un algoritmo, come posizionare i prodotti da mettere in vendita, cioè come renderli più visibili, grazie a dei criteri che solo in parte riguardano la loro convenienza (che invece è quello che più interessa l’acquirente). In alto a destra, sulle prime pagine, cioè nel modo più visibile, Google mostra i prodotti di Google Shopping. Inoltre l’algoritmo seleziona i prodotti in base alle preferenze dell’azienda stessa, la quale non agisce arbitrariamente ma tiene sicuramente il più possibile conto del profilo Google di chi avanza la richiesta. Ognuno ha il suo profilo e perciò ogni ricerca avrà esiti diversi, non c’è una comparazione oggettiva, Google sceglie quello che ritiene sia meglio per sé e per l’utente, posizionando di conseguenza i prodotti.

Un monopolio di fatto

Google Shopping non è l’unico servizio di shopping comparativo esistente sul web, ce sono diversi. Amazon, per esempio, non è un comparatore. Su Amazon si comparano i prezzi dei rivenditori attivi sul sito, il cliente sceglie e acquista direttamente sul sito del rivenditore. Un comparatore esterno invece, che mette a confronto tutti i prezzi dell’e-commerce, è per esemio Kelkoo. Tuttavia il motore di ricerca di Google calamita oltre il 90% degli italiani che fanno ricerche su internet e dunque è di fatto un monopolio. Per orientarsi nello shopping online, comparare i prezzi, scegliere i prodotti più convenienti e più vantaggiosi, il modo migliore è quello di non andare automaticamente su Google, ma di dotarsi di alcuni siti di riferimento, per esempio Amazon, Zalando, ePrice, Monclick, Onlinestore.it, a seconda del tipo di prodotto da acquistare, e poi la comparazione ognuno se la fa da solo.

Consigli per… Gli acquirenti

Per assurdo chi naviga su Internet e vuole scegliersi un ristorante, un albergo, un biglietto di aereo, o di treno, si orienta più facilmente, cioè sa a a quale siti specializzati rivolgersi per trovare le offerte migliori, rispetto a chi vuole fare shopping più in generale. Secondo gli esperti questo dipende dal fatto che l’e-commerce è partito prima di tutto il resto e quindi si è frammentato in tanti siti, al punto che c’è bisogno di comparatori che ti aiutino nella ricerca. In ogni modo lo shopping online fondamentalmente funziona in due modi. Un primo modo è lo showrooming, che consiste nell’andare in un negozio fisico, vedere e provare i prodotti e poi acquistarli online. L’altro modo è detto RoPo (research online, purchase offline), consiste nel cercare informazioni su un prodotto online e poi acqistarlo offline. In entrambi i casi le recensioni sono diventate molto importanti per orientare gli acquisti online, costituiscono una sorta di rating, di valutazione, fanno da tam-tam. A questo proposito è bene rivolgersi ai siti più affidabili, per esempio quelli che certificano gli acquisti di chi fa le recensioni, cioè permettono di fare la recensione solo se hai usufruito di quel servizio, o comprato su quel sito.

 

Source: www.agi.it

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