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Guida pratica ai costumi per l’estate

12 giugno 2017

Siamo a giugno, la stagione estiva sta arrivando e già si cominciano a intravedere, nelle pubblicità sul web, nei post di facebook e nelle sponsorizzazioni Instagram una serie di foto, con annesse nuove terminologie, relative ai costumi da bagno: monokini, mankini, halter top bikini; lo scoraggiamento è alle porte, così come l’ansia delle rubriche sulla ciclica prova costume – che dovremmo ormai aver imparato, se non a gestire, per lo meno a ignorare.

In ogni caso, arrivate a questo periodo dell’anno non si può far finta di non aver pensato, almeno una volta, alla questione costume da bagno – che si sa, non è un acquisto facile. Per non farsi trovare del tutto impreparate sull’argomento, ecco una mini guida per conoscere le novità, orientarsi tra i nuovi modelli e scegliere quello che ci piace di più.

Il classico Bikini


Inventato in Francia nel 1946 da Louis Réard, il Bikini prende il nome dall’atollo delle isole Marshall (negli Stati Uniti) dove si conducevano test nucleari, per richiamare l’effetto esplosivo che avrebbe avuto sul mercato. I tempi erano già maturi per il suo arrivo grazie alla diffusione, poco tempo prima, dell’Atome, un costume ridottissimo dello stilista di Jacques Heim. Da allora, si sono sviluppate innumerevoli varianti – a fascia, a triangolo, a balconcino per la parte sopra; a culotte, brasiliana o perizoma per lo slip. Ma… quale scegliere?

Secondo la rivista Nylon – che ha intervistato la fondatrice di Everything But Water Sabra Krock, e Sara Mitzner di Swimsuits For All – se si ha poco seno è preferibile optare per modelli imbottiti, a fascia o classici a triangolo, decorati con balze o fantasie vistose per dare l’idea di volume. Le illusioni ottiche funzionano, insomma – anche nel caso si volesse mettere in risalto un fondoschiena non esattamente scolpito. Non dimentichiamo anche il modello alla brasiliana – meno impegnativo di un tanga ma abbastanza “audace” da scoprire più pelle del normale slip. Le donne curvy o coi fianchi morbidi preferiscono gli slip che si allacciano, e quindi regolabili, a differenza delle culotte che rischiano di segnare troppo.
Chi ha tanto seno può optare per i costumi strutturati a balconcino, in modo da non avere il costante disagio di non sentirsi “a posto” e mettere in risalto il proprio punto forte.

L’Halter top

Per quanto riguarda i nuovi modelli invece, è da qualche anno ormai che è tornato di moda  l’halter top, ovvero un bikini che ha come parte superiore un top abbinato a un normale slip. Una di quelle cose che ti sembrano fichissime da indossare ma che obiettivamente creano delle geometrie di abbronzatura tutte sbagliate. Però è bello, diciamolo.

Tankini

Variazione sul tema Halter top, il tankini è un incrocio tra un bikini – di cui mantiene lo slip separato – e un costume intero, avendo come pezzo sopra una maglietta lunga (tank top) che, a seconda di come lo si indossa, può scoprire o meno l’ombelico. Indicato per chi al mare si vuole scoprire ma…non troppo.

Skirtini

Per chi ama stare in pareo, lo skirtini può essere il modello giusto: un bikini con incorporata una gonnellina con cui si può fare tranquillamente il bagno.

Costume Intero

Altro classico che ha visto tantissime trasformazioni; da quelli più coprenti degli anni ’50, alla versione sgambatissima degli anni ’80/’90, il costume intero ha come unico difetto quello di sballare l’abbronzatura, se non lo si alterna sapientemente con il bikini.

Monokini

È un costume da bagno che ha solo la parte inferiore (lo slip). Ne esistono diverse versioni che lasciano il seno più o meno scoperto.

Mankini

E per concludere, non poteva mancare che lui, ovvero il bikini da uomo (man), reso celebre dal personaggio Borat di Sacha Baron Cohen nel 2006. Così adesso sapete cosa regalare a quel vostro amico che tra poco compie gli anni.

Source: freedamedia.it

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