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L’estetica pop dell’unicorno

26 aprile 2017

La scorsa settimana Starbucks ha lanciato negli Stati Uniti un nuovo prodotto, disponibile in edizione limitata, per cinque giorni soltanto, a tema unicorno: unicorno frappuccino, si chiamava. Il frappuccino unicorno non è più disponibile, ma ha avuto un successo incredibile: nel giro di sette giorni è diventato il protagonista indiscusso di tutti i social, di Instagram in particolare. Secondo una ricerca realizzata da Business Insider sono stati realizzati più di 180.000 post sul Frapuccino, che è diventato subito fonte di ispirazione per nuovi colori di smalti, di capelli e di possibili outfit. La ragione di questo successo è evidentemente legata all’estetica del prodotto; non a caso secondo il Guardian è stato creato appositamente per Instagram. Ma cosa rende questa estetica così vincente? Come è fatto questo Frappuccino? E cosa c’entrano gli unicorni?

Come è fatto il Frappuccino Unicorno

Tanto per iniziare, nonostante il nome, non contiene caffeina. Più che un caffè assomiglia a un dessert: infatti è prevalentemente composto da crema di latte (che poi, la crema di latte non è che sia molto diversa dalla panna) e sciroppo di mango. Il tutto, però, colorato di rosa e azzurro, in delle tonalità che, in un modo o nell’altro, ricordano subito le magie dell’infanzia. Ma il vero ingrediente del Frappuccino unicorno, non è nient’altro che lo zucchero. Secondo BuzzFeed per ogni tazza ci sarebbero almeno 15 cucchiai di zucchero, quasi il doppio di quella che dovrebbe essere la dose giornaliera di zucchero di un adulto. Il sapore è quindi complessivamente dolce, e leggermente aspro alla fine, per via della presenza del mango. “Sembra un frullato di torta”, ha detto un uomo intervistato da BuzzFeed – del resto, di cosa dovrebbe sapere una cosa che ha “unicorno” nel nome?

Per lanciare il prodotto Starbucks ha più volte ripetuto che era fatto di polveri magiche, rosa e azzurre, quelle rilasciate dalla criniera degli unicorni. E tutta l’estetica di quello che è stato più volte definito pretty drink ruota attorno all’immagine dell’unicorno.

Unicorno: significato e origine

L’unicorno è una creatura mitologica con poteri magici, generalmente raffigurata con il corpo di un cavallo bianco, un corno arrotolato in fronte, e una coda da leone. Come tutto ciò che è mitologico, la sua storia ha radici ben lontane e soprattutto è stata sottoposta a diverse interpretazioni simboliche. Nell’immaginario cristiano antico, ad esempio, l’unicorno era simbolo di saggezza e solo una vergine poteva averci direttamente a che fare. Nel medioevo, poi, in generale si pensava che il suo corno potesse curare da malattie e veleni. A lungo l’unicorno è stato inserito nei bestiari, perché si pensava che fosse sì molto raro ma che esistesse davvero. Nessuno l’aveva mai visto, il che ingigantiva il suo mito, ma si pensava che esistesse in terre ancora sconosciute e si cercavano prove della sua esistenza, prima nei fossili e poi in animali che, per conformazione, potevano ricordarne le raffigurazioni.

L’esempio per eccellenza, in questo caso, è rappresentato dal narvalo, un cetaceo che assomiglia a un beluga, caratterizzato da un dente molto sviluppato che può raggiungere circa tre metri e si attorciglia come il corno dell’unicorno. Queste creature sono diventate leggendarie e hanno affascinato gli esploratori dell’Artico che hanno sempre tentato di avvistarne almeno uno (sono stati adocchiati al Polo Nord e in Alaska), sperando di non essere infilzati. Perché nel caso specifico l’unicorno ha funzioni anche predatorie: serve a infilzare la preda, come arma di difesa, strumento di corteggiamento. Qualcuno sostiene che sia un rompighiaccio e un organo di respirazione.

L’estetica pop dell’unicorno


Questo grafico mostra in che modo, su Google, è cresciuta la ricerca del tema “unicorno” negli ultimi anni. Risultato: è cresciuta moltissimo. A partire dalle immagini antiche, l’unicorno ha iniziato a tingersi sempre più di azzurro e di rosa, a diventare parte integrante della cultura pop della nostra generazione, attraverso un processo che, nel suo risvolto contemporaneo, è iniziato negli anni ’80 con i Minipony, ed è proseguito prima attraverso Labyrinth, film fantastico con David Bowie che interpreta Jareth, re dei Goblin, e poi attraverso l’apparizione dell’unicorno in Harry Potter e la pietra filosofale. Ma questo, in un certo senso, è stato solo l’inizio. L’unicorno è diventato progressivamente simbolo di canzoni o dischi di alcune pop star famose, da Miley Cirus a Lady Gaga, ha prodotto una serie di sottoculture pop, come quella delle lacrime di unicorno, o quella delle immagini porno-erotiche legate agli unicorni.
Ma soprattutto l’unicorno ha iniziato a ispirare un certo look , che va delle unghie di un determinato colore, ai capelli, dalle tute alle scarpe. Non a caso, già a distanza di pochissimi giorni esistono una serie tutorial che spiegano come tingersi i capelli del colore frappuccino unicorno.

In conclusione: perché gli unicorni piacciono così tanto?

L’elemento vincente del frappuccino limited edition non erano quindi i colori, il gusto o la dolcezza. No, erano tutti questi elementi connessi al riferimento all’unicorno, perché questi elementi fanno parte di quell’estetica pop e mainstream di cui abbiamo parlato sopra e che infatti riscuote moltissimo successo su Instagram, esattamente come è successo per il Frappuccino. Ma perché questa estetica è diventata così mainstream e pop?

Per due ragioni: tanto per iniziare il riferimento alla magia e all’infanzia, che è contenuto nell’immagine dell’unicorno, ci condiziona spesso positivamente. Ci rilassa (quando non ci innervosisce – e infatti alcuni detestano gli unicorni).

Ma soprattutto perché l’unicorno richiama alla mente qualcosa di estremamente straordinario, che non esiste, ma che, se dovesse esistere sarebbe uno e uno soltanto. Un animale diverso da tutti gli altri, un cavallo con qualcosa di strano. Insomma, l’aspetto vincente dell’iconografia legata all’unicorno è l’idea dell’unicità, che si adatta bene al bisogna che abbiamo di sentirci unici, insostituibili e al tempo accettati nella nostra unicità. Non è un caso che Lady Gaga abbia scelto l’unicorno come simbolo non di una canzone qualunque, ma di Born This Way.

Ero ossessionata dall’idea che una creatura nata con qualcosa di magico potesse essere una sorta di disadattato nel mondo dei cavalli. Gli unicorni sono delle creature mitologiche, se sono nati con qualcosa di magico non è per colpa loro e ciò non li rende più o meno speciali o meno unici, ma non possono farci niente se sono nati così incantevoli.

Per questo richiamo all’unicità e all’accettazione l’unicorno è anche diventato negli anni uno dei simboli della lotta per i diritti LGBT.

Source: freedamedia.it

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