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Etichetta europea dei pneumatici: di cosa si tratta?

13 ottobre 2017

pneumatici-etichetta-europeaLa scelta dei pneumatici per la propria auto è fortemente condizionata da una serie di fattori, alcuni oggettivi, altri soggettivi. Se da un lato, infatti, le dimensioni o gli indici di velocità e carico presentano poca libertà di scelta, altri tipi di elementi, quali ad esempio la tipologia di gomma, il tipo di battistrada eccetera possono essere selezionati a seconda delle proprie esigenze personali di guida. Esistono tuttavia tre elementi che, in quanto determinanti nel caratterizzare le peculiarità di un determinato pneumatico, vengono indicati in maniera chiara e ben definita in quella che viene definita l’etichetta europea dei pneumatici. Di cosa si tratta? L’etichetta europea dei pneumatici è un vero e proprio indicatore che permette di avere in maniera immediata informazioni su tre elementi specifici, ossia sugli spazi di frenata sul bagnato, sul consumo di carburante e sulla rumorosità.

Lo spazio di frenata sul bagnato è indice della capacità di aderenza all’asfalto. Questa, a sua volta, viene garantita dalle particolari strutture presenti sul battistrada, ossia solchi e lamelle, in numero e posizioni differenti a seconda del tipo di pneumatico. Lo spazio di frenata sul bagnato si indica con lettere dell’alfabeto dalla A alla G, anche se per le autovetture i pneumatici con codice D e G non vengono utilizzati. Le gomme con codici nelle vicinanze della lettera A presentano una qualità migliore, ossia spazi di frenata inferiori, rispetto a quelli con i codici più vicini alla lettera G.

Anche il consumo di carburante viene indicato tramite lettere che vanno dalla A alla G, anche se la D non viene utilizzata per le autovetture. Rappresenta un indice di resistenza al rotolamento della gomma che, quando è maggiore, richiede una maggiore energia e quindi un maggiore consumo di carburante rispetto a gomme con basso indice di resistenza. Scegliere un pneumatico di tipo A, significa puntare su un basso consumo di carburante, ossia assicurarsi un interessante risparmio energetico.

L’ultimo indice che viene riportato sull’etichetta europea dei pneumatici è relativo alla rumorosità dei pneumatici durante il movimento. Molte delle forme di lamelle e solchi dei battistrada, infatti, non sono solo realizzati per migliorare l’aderenza, ma anche per assicurare un parziale assorbimento dei rumore che la gomme necessariamente crea durante il rotolamento. La rumorosità delle gomme varia tra i 60 e gli 85 decibel: è chiaro che se si desidera un pneumatico più silenzioso di deve scegliere tra quelli più vicini alla soglia minima dei 60 decibel.

Come si misurano i parametri dell’etichetta europea
Tutti i pneumatici, per poter garantire la massima sicurezza, vengono testati per le tre differenti caratteristiche riportate sull’etichetta europea. Per verificare l’aderenza sul bagnato, si effettuano ad esempio una serie di prove, anche se poi l’indicazione finale che viene rilasciata è relativa esclusivamente allo spazio di frenata su bagnato. Questo test non viene eseguito sempre nelle stesse condizioni: per valutare l’aderenza di pneumatici invernali ed estivi, ad esempio, si prendono in considerazione temperature differenti della temperatura della strada e, come richiesto dalla legge, diversi valori di precipitazione, ossia solitamente compreso tra 0.5 e 1.5 millimetri di spessore di acqua.

Anche per testare il consumo di carburante sono stati effettuati una serie di test, in particolare volti a valutare la capacità di resistenza al rotolamento. Si testano quindi le caratteristiche dei pneumatici a una determinata velocità, solitamente di 80 km/h, e con un carico indicativo dell’80%, valori che permettono di avere chiare le forze e le energie di rotazione alle quali viene sottoposto il pneumatico. Va sottolineato che, poiché resistenza al rotolamento e consumo di carburante sono strettamente connessi, si è preferito indicare sull’etichetta quest’ultimo valore, più facile da comprendere e da indicare. Al di là della classificazione in lettere, infatti, il consumo di carburante viene indicato anche tramite una scala cromatica, dal verde al rosso, per indicare non solo i costi crescenti, ma anche il passaggio da una soluzione che garantisce un maggiore rispetto per l’ambiente a quella che, invece, ne ha meno cura.

Come per il calcolo dei consumi, anche per quello della rumorosità si opera su pneumatici in movimento a una velocità di 80 km/h. In questo test, tuttavia, viene misurato esclusivamente il rumore prodotto dalle gomme sul manto stradale. Per questo motivo vengono installati dei microfoni, proprio lungo la strada, che permettono di stimare con maggiore precisione il rumore prodotto che viene riportato in una scala in decibel.

La scelta dei parametri indicati in etichetta
Quando si leggono le informazioni riportate sull’etichetta europea dei pneumatici, si può pensare che tre soli parametri non possono essere sufficienti a definire le caratteristiche principali di un pneumatico. Infatti, vi sono anche molti altri elementi molto importanti quando si parla di gomme, tra cui, ad esempio, l’aderenza in curva, la durata del battistrada, la regolarità delle prestazioni delle gomme con l’invecchiare di queste ultime e molto altro ancora. Tuttavia, questi parametri sono spesso dipendenti da fattori non ben valutabili: essi, infatti, dipendono molto dallo stile di guida, dal peso del veicolo o ancora dalle strade su cui si guida. Si tratta, quindi, di informazioni che difficilmente possono essere standardizzate in maniera oggettiva.

Sempre considerando le informazioni riportate in etichetta, bisogna sempre ricordare che esse sono fondamentali non solo per evidenziare le caratteristiche specifiche dei pneumatici, ma anche per distinguere gomme che, a prima vista, sembrano identiche. Se si guarda solo all’aspetto esteriore, infatti, è possibile trovare pneumatici identici, ossia con le stesse dimensioni e forme di solchi e lamelle e quindi con battistrada uguale. Tuttavia, se i codici riportati sull’etichetta europea evidenziano delle differenze, evidentemente quelle gomme sono realizzate con mescole diverse, più o meno morbide o resistenti, il cui riconoscimento non può avvenire solo attraverso un esame estetico. Ecco perché è importante affidarsi alle informazioni riportate sull’etichetta che, secondo la normativa vigente, deve essere applicata direttamente sulla gomma, in modo da essere ben visibile e permettere una facile lettura. Solitamente, essa viene attaccata sul battistrada, nella zona dei solchi centrali.

Source: geapress.org

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