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Fitofarmaci: come ridurne l’uso in agricoltura

11 aprile 2017

Vitigni resistenti ai funghi. Quali metodi per ridurre l’uso di fitofarmaci in agricoltura.

Presentati i primi risultati di un’interessante attività di ricerca e sperimentazione orientata alla riduzione dell’utilizzo dei fitofarmaci in viticoltura. Il progetto, denominato “PIWI” (acronimo di pilzwiderstandfähig, ovvero vitigni resistenti ai funghi) punta ad individuare soluzioni ad un problema serio per i viticoltori, specie di fronte agli evidenti mutamenti climatici in atto, ed agli orientamenti dei consumatori che sempre più preferiscono prodotti frutto di un’agricoltura sostenibile e a basso impatto ambientale.

vitigno
foto presa da “La vite è bella” BLOG

Seguirà una degustazione guidata di alcuni vini prodotti da vitigni resistenti, in particolare con le varietà Bronner, Sauvigneir Gris, Muscaris, Solaris (a bacca bianca) e Cabernet Cortis (nera).

La selezione delle piante resistenti attuata dai tecnici dell’Agenzia regionale segue uno schema abbastanza semplice: si fanno gli incroci, si ottengono le piantine da seme, le si mettono alla miglior esposizione al fungo e si selezionano quelle più resistenti che verranno poi valutate dal punto di vista enologico. Oggi, è possibile integrare questa selezione con quella assistita da marcatori che, su piante piccole, possono o meno evidenziare i genotipi con i geni della resistenza.

La ricerca e sperimentazione in Italia vede particolarmente attive, assieme a Veneto Agricoltura, la  Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario San Michele all’Adige, l’Università di Udine, Innovitis (Istituto privato con sede a Bolzano) e il CRA-Vit di Conegliano (TV), che ha iniziato un lavoro di selezione per produrre vitigni resistenti a partire dalla Glera e dal Raboso Piave.

Source: agricultura.it

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