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Incremento di sbarchi di migranti nei dati Ue

29 aprile 2017

Continuano gli sbarchi sulle coste italiane. Nei primi tre mesi del 2017 sono giunti via mare 24.515 migranti, di cui 11.075 nel solo mese di marzo, facendo registrare un incremento del 29% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel 2016 gli arrivi via mare furono complessivamente 181.440, il 18% in più rispetto al 2015. Lo si legge nel report dell’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali, che ha sede a Vienna. L’Agenzia cita dati forniti da Frontex e dal Viminale.

  • In Italia 24.515 migranti (11.075 solo a marzo)
  • In Grecia sono arrivati via mare circa 3.370 migranti
  • Circa 8mila persone sono bloccate in Serbia e non riescono a entrare in Ungheria
  • Circa mille migranti sono giunti in Spagna
  • In Austria e Svezia si registrano circa 2mila arrivi ogni mese
  • In Germania circa 14mila arrivi mensili

Da dove arrivano i migranti?

Il 90% dei migranti arrivati in Italia nel 2016 è partito dalla Libia, il 7% dall’Egitto. Nel 2016 le principali nazionalità dei migranti arrivati in Italia furono nigeriani (più di 37mila) ed eritrei (più di 20mila).

Le nazionalità dichiarate

Nel 2017 le principali nazionalità dichiarate dai migranti al loro arrivo in Italia sono:

  • Guinea (13%)
  • Nigeria (12%)
  • Bangladesh (11%)
  • Costa d’Avorio (10%)
  • Gambia (9%)
  • Senegal (8%)
  • Marocco (5%)
  • Mali (5%)
  • Somalia (3%)
  • Eritrea (2%).

I principali porti italiani di sbarco

  • Augusta 6.765 migranti
  • Catania 3.570
  • Pozzallo 2.530
  • Trapani 2.370
  • Reggio Calabria 1.850
  • Lampedusa 1.365
  • Messina 1.270
  • Palermo 975
  • Cagliari 900
  • Vibo Valentia 610
  • Porto Empedocle 250

Quest’anno già 2.290 minori non accompagnati

Dal primo gennaio al 22 marzo 2017 sono giunti in Italia 2.290 minori non accompagnati. Nel 2016 (dati Eurostat) furono presentate in Italia 121.200 richieste di asilo (circa il 10% di tutte le richieste alla Ue). Rispetto al 2015 le richieste di asilo del 2016 sono aumentate del 46%. In Italia le principali nazionalità dei richiedenti asilo nel 2016 furono: nigeriani (26.550 richieste pari al 22%), pakistani (13.470 richieste pari all’11%), gambiani (8.845 richieste pari al 7%).

Aumentano del 60% le richieste asilo

Secondo la Commissione Nazionale italiana per il Diritto d’Asilo, le richieste nel primo trimestre 2017 sono aumentate del 60% rispetto allo stesso periodo del 2016. Dal primo gennaio 2017, 16.360 domande d’asilo sono state esaminate dalle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale: il 9% dei richiedenti asilo ha ottenuto protezione internazionale, il 9% protezione accessoria, il 23% protezione umanitaria, il 54% delle domande è stato respinto. Al 10 marzo 2017 119.460 domande devono ancora essere esaminate dalle Commissioni Territoriali.

Più rimpatri di nigeriani

Per quanto riguarda i rimpatri, sono aumentati quelli dei nigeriani (circa 70 nel 2017, soprattutto tra gli irregolari dediti alla prostituzione).

Centri di accoglienza e fughe

Il 14 marzo 2017 il Viminale ha formalmente approvato l’apertura di due centri di accoglienza per 400 richiedenti asilo nei pressi di Roma (uno sarà a Massimina). L’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali segnala la difficile situazione dei minori non accompagnati provvisoriamente sistemati a Como. Molti di loro tentano di proseguire il viaggio verso nord e si danno alla macchia. Il Centro di Como, gestito dalla Croce Rossa, accoglie 3-400 persone, con minori e adulti mescolati tra loro senza vincoli familiari.

Aggressioni e odio verso i migranti

L’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali registra l’approvazione delle nuove leggi italiane sul contrasto all’immigrazione illegale e sui minori non accompagnati. In evidenza anche le critiche al decreto legge 13/2017 sollevate da Anm, Centro Astalli, Cgil, Cisl, Uil, Comunità di Sant’Egidio e Arci. Tra i crimini d’odio registrati in Italia a marzo, l’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali sottolinea l’incendio sviluppatosi nella notte tra il 2 e il 3 marzo nel campo abusivo di Rignano in Puglia.

 

Source: www.agi.it

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