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Il latte fresco dell’Alto Adige

30 giugno 2017

Raccolto 365 giorni l’anno e lavorato entro le 24 ore. Ecco il segreto del latte di montagna. Perché le mucche non riposano mai, e neanche i loro allevatori.

Ore 4:30 del mattino. Franz si sveglia e si prepara per iniziare la propria giornata. Indossa gli abiti da lavoro e gli stivali, e alle 5:00 inizia a mungere le mucche, ci vorrà circa un’ora. Nel frattempo, la cisterna di raccolta ritira il latte munto la sera prima. Franz prosegue con la pulizia della stalla e con il foraggiare le mucche e nutrire i vitellini. In tarda mattinata la cisterna torna al maso, per raccogliere il latte della mattina. Dopo una giornata passata a lavorare il fieno, per l’alimentazione delle proprie mucche (falciatura, essiccazione, imballaggio del fieno) e alle attività di manutenzione della fattoria, e cura del piccolo orto, si occupa della mungitura serale. 365 giorni l’anno.

Negli anni 60 nasce la prima cooperativa la raccolta e lavorazione del latte: Latte Montagna Alto Adige, che oggi conosciamo come Mila. 2.600 contadini, che vivono e lavorano nei masi di montagna, a stretto contatto con la natura e preservando le tradizioni così come tramandate di generazione in generazione.

Tutto ha inizio nelle stalle dei piccoli masi, dove ogni contadino possiede in media 8 mucche, tutte chiamate per nome, libere di muoversi tra i pascoli e la stalla, dove si rifugiano nelle giornate troppo calde e d’inverno. Le mucche sono trattate con cura e rispetto, alimentate solamente con foraggi 100% vegetali e tutti garantiti senza OGM. La raccolta avviene tutti i giorni, direttamente nei masi, o nei punti di raccolta, per permettere anche ai più piccoli produttori di poter mantenere viva la loro attività, pur non avendo la possibilità di acquistare macchinari per la conservazione e lavorazione del latte.

Il latte viene lavorato entro 24 ore e trasformato in tanti prodotti freschi e di alta qualità. Circa il 25% diventa latte fresco distribuito tutti i giorni in tutta Italia. (bio, senza lattosio, Alta Qualità). Il restante viene lavorato per diventare in parte burro, panna e formaggi, ma principalmente yogurt. L’Alto Adige è appunto noto per la produzione di yogurt, ma in cosa consiste il processo produttivo?

Al latte pastorizzato e omogeneizzato, per garantirne la sicurezza e la conservazione, sono aggiunti i fermenti lattici che permettono a trasformazione del lattosio in acido lattico, e quindi la condensazione del latte. Dopo un periodo di riposo, lo yogurt naturale è pronto.

Lo yogurt ora può essere unito a frutta prodotta sempre in Alto Adige, o confezionato nelle vaschette gusto+gusto per poterlo unire a cereali o frutta. La stagionalità e la ricerca sono parte integrante della produzione, i nuovi trend sono sempre cavalcati, permettendoci di gustare sapori nuovi e freschi come lime e fiori di sambuco, oppure salutari come cereali e frutta secca, o ancora dal sapore esotico come lo zenzero, la maracuja e il tè verde.

Il connubio tra arte contadina, innovazione e amore per il territorio, rende la cooperativa un’azienda non solo con scopo produttivo, ma anche sociale, perché contrasta l’abbandono dei masi e delle tradizioni contadine, favorisce l’attaccamento al territorio, tutela il bestiame e permette a numerose famiglie di guadagnare con il loro lavoro sopravvivendo al mercato.

Source: www.ifood.it

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