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L’Elba si prepara alla nidificazione delle tartarughe

L’Elba si prepara alla nidificazione delle tartarughe
7 giugno 2018

caretta caretta

La nidificazione delle tartarughe marine sta per cominciare e si protrarrà fino alla fine di agosto. Lo scorso anno i bagnanti dell’affollatissima spiaggia di Marina di Campo sull’isola d’Elba hanno potuto assistere all’eccezionale schiusa di ben 103 uova (il record del 2017 per il Mediterraneo). Legambiente, i volontari e i bagnini dello stabilimento “da Sergio” che hanno reso possibile l’evento con un costante controllo del nido, sperano che l’Elba venga di nuovo baciata dalla fortuna e lo straordinario evento si ripeta.

La Caretta Caretta è tra le tartarughe marine più diffuse nel Mediterraneo ed ha una straordinaria capacità di ritrovare la spiaggia di origine sulla quale, dopo l’accoppiamento, arriva a deporre fino a 200 uova. Intanto, mentre Legambiente Arcipelago Toscano distribuisce ai titolari di stabilimenti balneari e punti blu e ai pescatori il materiale informativo preparato dall’Osservatorio toscano per la biodiversità della Regione Toscana, l’associazione cerca anche volontari per il monitoraggio delle otto più grandi spiagge sabbiose dell’Elba – Marina di Campo, Cavoli, Fetovaia , Procchio, Biodola, Lido, Naregno, Lacona –  dove è più probabile che una mamma tartaruga decida di scavare un nido e depositare le sue preziose uova.

«Si tratta di fare una passeggiata la mattina presto, prima che i bagnini rastrellino la sabbia, in cerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe lasciano quando risalgono le spiagge per deporre le uova» spiega Isa Tonso, responsabile del gruppo Tartarughe Marine di Legambiente Arcipelago Toscano.

Un’attività semplice, gradevole e salutare ma che potrebbe aiutare molto le mamme tartarughe e consentire ai loro piccoli di emergere sani e salvi dalla sabbia e ripopolare il mare, confermando anche che l’eccezionale nidificazione dell’estate 2017 non è un episodio ma l’inizio di una colonizzazione di questi antichissimi e pacifici rettili marini che vengono dal passato per ricordarci quale potrebbe essere il futuro del Mar Tirreno.

Source: lanuovaecologia.it

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