Il WebBlog di ...

L’estate fa bene anche alla nostra vita lavorativa

23 giugno 2017

Che l’estate ci renda felici non è una novità; i parchi si riempiono di gente, così come le strade, si mangia fuori, c’è il tempo per godersi il tramonto grazie alle giornate più lunghe, e il ritmo sembra allentarsi un po’. Per quanto alcuni non amino l’arrivo del caldo e della gente coi sandali in giro (e ne conosco diversi), si può dire che molte persone non vedono l’ora che arrivi l’estate per rilassarsi, godersi gli spazi all’aperto e bersi – possibilmente al fresco – una cosa in compagnia. Che, però, l’estate possa migliorare anche le nostre prestazioni lavorative, questo forse ce lo aspetteremmo di meno; eppure Cary Cooper,  psicologo della Manchester Business School del Regno Unito, sostiene che l’estate alleggerisce l’umore al lavoro e, quindi, aumenta la nostra produttività. Innanzitutto, il bel tempo aiuta i colleghi a socializzare:

Le persone non stanno sempre alle proprie scrivanie. Tendono ad uscire per mangiare, prendere un tè… si comunica meglio e in maniera più profonda tra colleghi.

Inoltre ci sono diversi fattori che alleviano l’ansia e lo stress: in molte parti del mondo l’inizio dell’estate coincide con la fine dell’anno fiscale, il che vuol dire che i progetti diminuiscono e con le loro il ritmo di lavoro in ufficio. Elemento, questo, che agevola la possibilità di distendere i rapporti e rendere la vita delle persone per certi versi più semplice: si ha il tempo di organizzarsi le vacanze, gestire la famiglia e programmare i mesi a venire. Meno stress dunque, e più efficienza – dice Cooper. Già da tempo si parla di come la felicità sul lavoro sia l’elemento chiave per essere più produttivi e non una distrazione dai propri doveri.

Grazie a grandi set di dati, molti studi hanno stabilito l’associazione tra stress e minor produttività e soddisfazione, a lavoro.

Più tolleranza quindi per i pranzi allungati e l’anticipo della fine del lavoro, magari per prendere un aperitivo tra colleghi: piccoli rallentamenti che possono, però, dare qualche risultato in più. Su questo Cooper non ha dubbi: più il tempo di lavoro si allunga meno cose riusciamo a fare. Secondo un sondaggio del 2015 si è scoperto che i lavoratori non hanno quasi mai modo di fare tutto e allungano l’orario lavorativo fino a tardi e arrivano esausti al giorno dopo, alimentando un circolo vizioso difficile da interrompere, e dannoso per la propria creatività e stabilità.

La giornata lavorativa ideale dovrebbe essere di sei ore, secondo Cooper, per proteggere il proprio benessere e creare un equilibrio tra vita e lavoro che possa giovare non solo alla salute delle persone, ma anche alla capacità produttiva in ufficio. Un altro studio del 2014 ha rilevato che la qualità del lavoro dei 700 volontari migliorava dopo aver mangiato cioccolato e dopo aver visto uno show di stand-up comedy.

Certo, va detto che non tutti la pensano così: c’è chi non sopporta minimamente il caldo e l’idea di affrontare il lavoro nella bella stagione, e c’è chi trova più distraenti i mesi estivi perché pensa a tutto quello che potrebbe fare se non fosse a lavorare. Proprio nel 2012, alcuni ricercatori di Harvard e della Università della Carolina del Nord hanno presentato una studio su come l’essere felici e avere distrazioni fuori dal posto di lavoro diminuisca la produttività delle persone, perché trascorrono il tempo a rimuginare su quello che potrebbero fare con il bel tempo. Lo studio ha coinvolto studenti del college, ai quali sono state mostrate immagini di attività all’aperto prima di svolgere un lavoro di inserimento dati. Un campione un po’ riduttivo per raccontare il mondo reale, dice Cooper, che non ritiene lo studio abbastanza accurato da poter rispecchiare un comportamento generale.

Un vero problema rispetto a questo ottimismo pre-vacanza è invece l’incubo del ritorno in ufficio, con le mail accumulate e l’ansia organizzativa che può prendere i primi giorni di rientro. Se è vero che siamo più produttivi perché felici di andare presto in vacanza, è probabile che al ritorno si possa aver paura di soccombere alla mole di lavoro da sbrigare. Anche qui, per mantenere quanto più possibile il buonumore guadagnato in vacanza, bisognerebbe giocare d’anticipo e tenersi un paio di giorni solo per leggere le mail e organizzare il proprio lavoro, in modo da essere sicuri di tornare senza ansie da arretrati.

Quindi, in qualunque modo la si viva, prepariamoci pure al rientro a lavoro, ma anche a goderci quest’estate e le vacanze che stanno per arrivare.

 

Source: freedamedia.it

Altri articoli dalla stessa categoria

Commenti