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Fare la mamma, un impiego non contrattualizzato

14 maggio 2017

Ogni giorno la sveglia suona presto: prima delle sette in genere. E il lavoro inizia subito, ancor prima di aver bevuto il caffè, essersi fatti una doccia e cambiati d’abito, per poi proseguire senza pause apprezzabili, fino a sera tardi, in genere fino alle 21 e 30 o le 22. E’ un lavoro a tempo pieno e carico di funzioni e competenze diverse quello delle madri – siano esse lavoratrici o meno – che richiede varie abilità e che non ammette soste prevedibili o programmabili (specie nei primi anni di vita dei figli) e che se fosse davvero un impiego contrattualizzato sarebbe oltre i parametri di legalità, senza ferie, senza indennità di malattia, senza benefit di nessun tipo, neppure la retribuzione.

Non solo. Oltre a essere gratuito come il più mortificante degli stage, il lavoro di genitore è anche spesso depauperante, dal momento che, in genere, costringe a rinunciare del tutto o in parte alla precedente retribuzione e alla carriera che si era intrapresa che rischia di essere rallentata o azzerata, vuoi per colpa dei datori di lavoro, che tendono a considerare meno efficienti e efficaci le madri lavoratrici; vuoi per la reale mole di impegni che si riversa sulle donne e che toglie loro energia e tempo da dedicare alla professione; vuoi per una serie di consuetudini svilenti come la (illegale) pratica delle dimissioni in bianco; vuoi per un silente mobbing che fa sì che l’ambiente di lavoro risulti ostile.

 

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Di recente il sito ProntoPro.it, ha provato a calcolare quale sarebbe lo stipendio delle madri se il loro lavoro domestico e familiare fosse retribuito: la stima è stata di circa 3000 euro netti al mese. Un calcolo a cui si affianca quello americano del Mother’s Day Index. Si tratta di una stima, messa a punto dal sito di gestione del risparmio insurance.com, che mette in fila sia le abilità richieste in un ipotetico curriculum alle madri, sia il monte ore impegnato, sia la retribuzione in dollari che secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS) sarebbe necessario pagaree se per avere i servizi i svolti da una madre si dovesse assumere un professionista.

Occuparsi della crescita dei figli può dare enormi soddisfazioni, ma se avesse un corrispettivo economico, questo raggiungerebbe, nel 2017, i 67mila dollari all’anno, una cifra in crescita rispetto alle rilevazioni fatte in precedenza, che erano tra i 63 e i 65 mila dollari”. La ragione di un controvalore economico tanto alto al tempo delle madri parti time sta nel fatto che restando a casa per occupasi dei figli inevitabilmente ci si trova a occuparsi dell’intera gestione della casa (dalla manutenzione, alla pulizia, agli acquisti, all’amministrazione), delle esigenze del coniuge (non si cucina solo per sé e per i figli, ma per tutti né si fanno lavatrici o spese separate) e spesso anche dei parenti anziani.

“Nel conto abbiamo inserito sia i compiti che le madri si ritrovano a svolgere tutti i giorni, come quello di insegnante per l’assistenza ai compiti, di governante, di psicologo o di cuoco, sia quelli che devono svolgere solo occasionalmente, come quello di parrucchiere, di manutentore della casa, di sarto, o persino di investigatore privato”. Una serie di competenze che nessun datore di lavoro sano di mente chiederebbe a un candidato. Ma non è tutto.

Papà a Berlino. Foto di Sean Gallup/Getty Images

A rendere più complicata la gestione quotidiana del lavoro di madre ci si mette anche un “fattore di non condivisione della responsabilità”. Mentre nei lavori propriamente detti esiste una fila decisionale che fa si che le varie decisioni siano prese da chi, per formazione o indole, vi è meglio deputato, nel caso delle madri l’intero processo è nelle mani di una persona sola, che solo raramente e solo in parte può condividere incombenze e decisioni con il coniuge, con buona pace del fatto che, almeno in via statistica i genitori siano due. Secondo una ricerca del Sirc, il centro di ricerche inglese specializzato in analisi dei trend sociali del 2012, i padri italiani dedicano, in media, ai figli circa 38 minuti al giorno, contro i 42 minuti al giorno degli spagnoli, i 64 degli svedesi e i 120 dei greci. Una quantità di tempo che corrisponde, probabilmente non per caso, al tempo che ogni madre ha a disposizione per sé: circa 40 minuti al giorno.

 

Source: https://it.businessinsider.com

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