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Melinda Gates, la libertà delle donne passa dall’accesso alla contraccezione

17 febbraio 2017

Nel 2012 il summit Family Planning 2020 riunì numerosi leader internazionali attorno al tema del controllo delle nascite, cioè la necessità di fornire alle donne di tutto il mondo una maggior possibilità di pianificare la maternità secondo i propri bisogni, dando un accesso più facile e libero ai metodi contraccettivi. In quell’occasione Melinda Gates, tra le promotrici dell’evento, affermò che era priorità della fondazione sua e del marito Bill (sì, quel Bill) portare la contraccezione a 120 milioni di donne entro il 2020. L’obiettivo è ambizioso e ancora lontano dall’essere raggiunto, ma Melinda Gates ha recentemente confermato l’impegno preso sul National Geographic, dove ha scritto:

“Quando le donne possono pianificare le gravidanze in base ai loro obbiettivi e a quelli della loro famiglia, è più probabile che riescano a finire gli studi, a guadagnarsi l’indipendenza economica, a partecipare attivamente alla propria comunità. […] Bill e io abbiamo deciso insieme di scegliere quando avere un bambino in base ai miei e ai nostri bisogni, e mi sento fortunata per questo. Ci sono oltre 225 milioni di donne nel mondo che non hanno accesso ai moderni contraccettivi, e che quindi non possono fare le proprie scelte.”

La strada è ancora lunga, ma Gates afferma nell’articolo che nei prossimi tre anni la fondazione lavorerà a pieno regime per raggiungere questo importante traguardo. Cosa dite, che questo nuovo annuncio suona come una presa di posizione contro la politica di Donald Trump, che ha minato la possibilità di molte donne americane di fascia medio-bassa di accedere a contraccezioni e interruzioni di gravidanza? Ovviamente. I Gates, da sempre i maggiori donatori alla causa della salute femminile, hanno recentemente espresso la loro preoccupazione riguardo la cosiddetta “legge bavaglio globale”. “L’aiuto del governo non può essere rimpiazzato dalla filantropia” ha detto Bill Gates al Guardian. “Quando il governo lascia scoperta un’area del genere, non ci sono vere alternative. L’espansione di questa politica, a seconda di come sarà attuata, potrebbe creare un vuoto che nemmeno una fondazione come la nostra potrà riempire”.

 

Source: freedamedia.it

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