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Il mercato del Milan non piace alla UEFA e ad altre squadre: c’è dietro l’Inter?

26 luglio 2017

Il Milan ha condotto finora una campagna acquisti aggressiva con un esborso complessivo di oltre 200 milioni di euro, il più alto di sempre per una nuova proprietà: ciò ha fatto drizzare le antenne di alcune società che hanno fatto giungere informalmente la loro protesta alla UEFA.

Un exploit nel mercato su cui gli stessi tifosi cinesi hanno avuto modo di scherzare e che non sembra piacere troppo ai vertici UEFA, come scrive oggi la “rosea”.

E dire che il Milan, come rivelato dallo stesso tecnico Vincenzo Montella, intende effettuare ancora 3 acquisti (una punta, un attaccante esterno, una mezzala) per poi presentare in autunno il nuovo piano di voluntary agreement per il rispetto della norme del financial fair play.

In altre parole, la mossa innovativa di Fassone, un piano presentato spontaneamente (dunque una sorta di “autodenuncia”) anziché frutto di un accordo proposto e imposto dalla UEFA (il settlement, cui ha aderito per esempio l’Inter).

Da Nyon, dove a giugno hanno rigettato il primo piano di rientro, si guarda con un certo sospetto ai movimenti dei rossoneri: il motivo è che l'”agreement”, di qualsiasi tipo esso sia, serve a non far pesare le colpe della gestione precedente e pianificare un rientro.

Trapela invece una valutazione negativa per un piano consistente almeno in parte nello scommettere sui risultati futuri per la sostenibilità, cioè un aspetto del precedente sistema che s’intendeva cancellare.

Non piacciono troppo nemmeno i cosiddetti “pagherò”, gli acquisti con pagamenti posticipati (come nel caso di Kessie, prestito biennale con pagamento di 28 milioni nel 2019): molto utilizzata anche da Thohir, questa formula appare evidentemente come un modo per aggirare le regole.

Quali sono i club che stanno esprimendo “lamentele” cui fa riferimento la Gazzetta? Non vengono fatti nomi, non è però improbabile ritenere che fra quest club vi sia l’Inter di Suning.

Oltre a dover fare i conti con le diffidenze e accuse in Patria, il gruppo cinese è “incappato” nel piano triennale firmato dalla gestione precedente, che costringerà i “cugini” a limitare le spese ancora per una stagione.

Nessuno più dell’Inter sta pagando la situazione, soprattutto perché il quarto posto appare davvero vitale per poter rilanciarsi in grande stile la stagione successiva: ma le spese di Fassone mettono i nerazzurri nell’attuale griglia di partenza del campionato al quinto posto.

Ovviamente non c’è solo il Milan nei pensieri dell’UEFA.

Source: www.todaysport.it

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