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Milan, Fassone dà mandato a BGB Weston per rifinanziamento del prestito

13 novembre 2017

Giovedì 9 novembre è avvenuto l’incontro fra l’a.d. del Milan Fassone ed i rappresentanti UEFA per discutere sul nuovo piano di rientro, in attesa del responso dell’UEFA Club Financial Control Body (che potrebbe arrivare anche fra 2 mesi) la società rossonera si è mossa per rifinanziare il debito.

In particolare, venerdì è stato stipulato e firmato un accordo con BGB Weston in base al quale la società finanziaria londinese ha assunto l’incarico di trovare entro 8 settimane un ente che paghi Elliott e rifinanzi il debito con scadenza nel 2023.

LIBERARSI DI ELLIOTT E CONVINCERE L’UEFA. Chiaramente in questo modo il Milan risolve la questione Elliott, ma rifinanziare il debito, con termini di rientro più credibili, serve anche a convincere l’UEFA della bontà e fattibilità del piano rossonero.

Dovesse arrivare la bocciatura dell’UEFA, infatti, sarebbe lo stesso organo di governo del calcio europeo ad imporre il suo piano, verosimilmente assai più restrittivo.

LE CIFRE E BGB WESTON. Come noto, nell’ottobre 2018 scade il termine per la restituzione al fondo speculativo Elliott del prestito di 303 milioni, con gli interessi diventati circa 380: per l’esattezza, 180 milioni al tasso dell’11,5% in carico a Rossoneri Lux (società tecnicamente proprietaria del Milan) e 123 al tasso del 7,7% in carico al Milan.

Come si legge sul suo sito, sezione Sport Finance, BGB Weston ha già assistito in questo tipo di operazioni “diversi club di Premier, Liga e Serie A, aiutandoli ad accedere ai mercati internazionali dei capitali e fornendo indicazioni sui requisiti” per l’accesso ai prestiti stessi.

In particolare, BGB in passato “ha fornito assistenza finanziaria e sull’accesso a prestiti sul medio-lungo termine fornendo ai clienti un accesso privilegiato ad un range diversificato di fornitori di capitali (incluse banche, fondi e operatori nello specialist lending)”.

Con l’ultima espressione, “specialist lending”, si intendono operatori che forniscono prestiti a soggetti che non rispondono ai criteri normalmente stabiliti dalle banche per l’accesso ai prestiti.

LE DICHIARAZIONE DI BGB WESTON. Queste le parole di Lorenzo Gallucci, il responsabile del team di Bgb Weston che assisterà il Milan: “Da due o tre mesi abbiamo studiato delle soluzioni alternative a quelle già presenti al Milan in estate, che calzassero meglio con le esigenze del club. Sono fiducioso che si possa arrivare a qualcosa di definitivo anche prima delle otto settimane, con tempistiche decisamente più rapide dei classici rifinanziamenti”

STESSO TASSO, PRESTITO PIÙ ALTO. Il mandato includerebbe anche questo punto: il nuovo finanziatore dovrebbe garantire un tasso non superiore a quello di Elliott. La cifra richiesta sarebbe però più alta perché includerebbe una somma da destinare alla gestione del club.

MERCATO HONG KONG. Come lo stesso amministratore delegato ha avuto modo di spiegare, il piano del Milan per il rientro del debito passerà probabilmente in futuro attraverso la cessione di quote societarie su un mercato orientale, con ogni probabilità quello di Hong Kong.

I risultati sportivi rimangono fondamentali anche in questo ambito, per spuntare un alto prezzo di vendita delle azioni.

COME PALLOTTA E THOHIR. Ci sono dei precedenti piuttosto recenti di rifinanziamenti nel calcio italiano: nel febbraio 2015 il presidente della Roma si è rivolto agli advisor Goldman Sachs e Unicredit per ottenere un bond da circa 175 milioni di euro per rifinanziare il debito giallorosso.

Un ulteriore rifinanziamento ha portato nel 2017 la cifra a 230 milioni, con un tasso intorno al 7%.

Nel maggio 2014 Thohir, allora azionista di maggioranza dell’Inter, rifinanziò il debito con Goldman Sachs, 230 milioni di cui 184 a scadenza giugno 2019, tasso intorno al 5,5%, oltre ai soldi prestati dallo stesso indonesiano alla società controllante l’Inter, circa 60 milioni con tassi fra l’8% ed il 9,5%.

Non dunque un’operazione nuova, anche se si va nel caso del Milan verso cifre e tassi superiori: non meno di 400 milioni e, se i tassi saranno viicni a quelli di Elliott, intorno all’11% di media.

Altro discorso poi è se il piano dei rossoneri convincerà la UEFA e di quale portata sarà la probabile sanzione per sforamento dei parametri del financial fair play.

Source: www.todaysport.it

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