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Perché diventiamo conformisti?

Perché diventiamo conformisti?
10 febbraio 2017

Non è strano guardarsi indietro e rendersi conto che c’è stato un periodo in cui non eravamo conformisti. Sognavamo di arrivare lontano, volevamo rendere la nostra vita memorabile. Ma ad un certo punto è successo qualcosa e abbiamo cambiato rotta.

Diventiamo conformisti per diversi motivi: perché dipendiamo da altre persone, perché abbiamo poca autostima, per mancanza di motivazione o per paura di qualcosa… Uno o più di questi fattori limitano il nostro sviluppo e la nostra crescita personale e ci impediscono di oltrepassare la soglia del “giusto e necessario”.

Ognuno di noi, di fatto, può decidere di vivere come vuole e da qui potremmo dire che tutto ha inizio. Alcuni faranno poco, altri faranno molto e altri appena il necessario per andare avanti senza farsi coinvolgere troppo in affari più impegnativi.

Il fattore “extra” o il valore aggiunto in qualsiasi aspetto della vita (vale a dire, fare di più e impegnarsi per il desiderio di essere migliori) è ciò che fa la differenza. Perché questo valore aggiunto o plus, oltre ad essere un modo per modificare l’ambiente, di lasciare un segno della propria esistenza, è anche ciò che definisce il destino di ognuno di noi, i nostri progressi e i nostri limiti.

Conformisti perché facciamo ciò che è strettamente necessario

Il conformismo è strettamente legato al livello di interesse e di esigenza che applichiamo su noi stessi. Solo chi si impegna a raggiungere i suoi obiettivi riesce a costruire una vita che sboccia ad ogni passo. Fare ciò che è strettamente necessario, invece, significa semplicemente rinunciare alla parte migliore della vita.

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Di certo, spesso non ci diamo la possibilità, o il regalo, di provare a rispondere ad una semplice ed enigmatica domanda: fino a dove possiamo arrivare? Alla base di questo atteggiamento vi è, soprattutto, la mancanza di fiducia e la paura di fare la differenza. Condizione che si traduce in pigrizia o disinteresse, la base su cui si costruirà una vita che “non sa né di sale né di pepe”.

Ovviamente, non si tratta nemmeno di fare più del dovuto tanto per fare. A volte, cercando di fare di più, si fa meno. Come dice il vecchio proverbio popolare, “chi troppo vuole nulla stringe”. Il segreto sta nel mettere un tocco di eccellenza in tutto ciò che facciamo ogni giorno, per quanto piccolo sia. Diamo valore alle nostre azioni, perché ognuna di esse ci consente di lasciare traccia del nostro passaggio per il mondo.

Lasciare che siano gli altri ad impegnarsi…

Ci sono persone che fanno fatica a crescere. Sanno che continuare a comportarsi come bambini è qualcosa che comporta grandi limiti, ma anche molti benefici. Uno di questi è il fatto di non dover mai affrontare l’ansia di dover prendere decisioni, di risolvere problemi o di assumersi la responsabilità di eventuali errori.

Non importa l’età: a volte anche gli adulti si comportano come bambini. Uno degli aspetti che più caratterizza queste persone è l’atteggiamento di “lasciare che facciano gli altri”. In ogni situazione scomoda o compromettente, lasciano che siano gli altri ad agire. Non vogliono essere loro ad assumersi questo peso: per questo ci sono gli altri.

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A conti fatti, vivere di ciò che fanno gli altri ci rende conformisti e può portarci anche ad annullare le nostre capacità e potenzialità. Queste emergono solo quando la vita ci mette alla prova con circostanze difficili.

La cosa curiosa è che più deleghiamo agli altri le responsabilità e i rischi della vita, più cresce dentro di noi la sfiducia verso le nostre qualità. Entriamo così in un circolo vizioso. Lasciando agli altri il compito di agire, però, potremmo lasciarci scappare le emozioni e le esperienze più intense e costruttive della vita.

La bassa autostima e la mancanza di motivazione

Quando abbiamo una scarsa autostima o poca motivazione, tendiamo a cadere nel conformismo. Da un lato, perché non siamo capaci di fare un determinato lavoro e, dall’altro, perché non abbiamo l’impulso o l’energia necessaria, e perfino fondamentale, per avviare o portare avanti un qualsiasi progetto.

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Un esempio calzante è quello dei figli. Molte persone, quando hanno la responsabilità di altre persone a carico, trovano anche la motivazione che le spinge a creare e a costruire. Ed è a questo punto che smettono di essere conformisti, almeno su questo aspetto. A volte anche una situazione limite diventa una motivazione: sapere che si può affondare se non si fa qualcosa. Per questo motivo, non sempre i grandi bivi della vita hanno conseguenze negative.

L’autostima e la motivazione vanno a braccetto e possono essere determinanti per quanto riguarda il livello di conformismo di qualsiasi persona. Chi non crede in se stesso o pensa che non può contare su una spinta in più per fare e creare di sicuro si scoraggia e non fa nulla più del necessario per raggiungere un obiettivo.

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Source: https://lamenteemeravigliosa.it

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