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Prodi: “No sistema voto anti Grillo, il rischio è di fargli favore”.

Prodi: “No sistema voto anti Grillo, il rischio è di fargli favore”.
1 gennaio 1970

Negli ultimi anni il Movimento 5 Stelle “si e’ rafforzato senza dubbio, come tutti i populismi del mondo occidentale. D’altronde, quando si sente dire che occorre fare una legge elettorale perche’ tutti hanno paura di favorire Grillo, significa che il suo movimento va avanti; e che gli strumenti usati finora per fermarlo si sono rivelati inadeguati”. E’ quanto afferma in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’, Romano Prodi, che mette in guardia di fronte all’ipotesi di fare una legge elettorale per fermare Grillo. “Guai a muoversi in questa logica. Le leggi elettorali – aggiunge – debbono essere per sempre, comunque per un lungo periodo. La mia esperienza mi dice che approvarne una dettata da un interesse a breve termine di solito finisce per ritorcersi contro chi la fa”. E a proposito di una legge elettorale, si dice “favorevole a una rivisitazione del cosiddetto Mattarellum. Credo sia l’unica maniera per ricreare un minimo di rapporto tra elettori e eletti”. Quanto alle possibili alleanze politiche, secondo Prodi “Ci puo’ essere magari un’alleanza strumentale col Carroccio, ma il M5S per avere vera forza elettorale deve interpretare l’insoddisfazione in modo generale e esclusivo. Direi onnicomprensivo. E dunque andando al di la’ di categorie tradizionali come destra, sinistra e centro. La Lega e’ rimasta ancorata a una rappresentanza parziale, non ha capito il nuovo populismo. Esprime una forza specifica, certo con un’appartenenza forte; ma limitata. Al contrario, il nuovo populismo europeo e statunitense allargano sempre di piu’ l’orizzonte degli interlocutori, e incidono su una gamma sempre piu’ vasta di sensibilita’”. Quanto alle vicende del Monte Paschi di Siena e al loro potere di influire sulle inquietudini “La vicenda del Monte dei Paschi di Siena – aggiunge Prodi – e’ l’esempio tipico di quello che e’ successo e che sta accadendo. Sono fatti che alimentano la grande paura. Si tratti di Mps o di Banca Etruria, danno corpo a un’ansia nuova. Dieci anni fa chi temeva che mettendo i soldi in banca poteva perderli? Nessuno prima mi veniva a chiedere: professore, rischio se lascio i soldi in banca? Non e’ solo questione se si guadagna un po’ di piu’ o di meno. La gente teme di perdere tutto quello che ha. In un momento di stagnazione economica domina la paura di vedere volar via i risparmi di una vita”.

Source: corrrierequotidiano.it – politica

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