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Sanremo: Crozza,da divisioni Chiesa a Berlusconi,cover Siffredi.

10 febbraio 2017

Maurizio Crozza anche questa sera ha affondato i suoi colpi di satira, prendendo a pretesto i troppi rimpianti che si hanno per il passato, ovvero si crede che il tempo ormai passato fosse migliore del tempo che viviamo oggi. Ancora in collegamento da Milano, il comico genovese si e’ presentato vestito di bianco e gli occhiali, come appunto il Pontefice. “Scusate l’intrusione, ma siccome domenica domenica ho mandato un video negli Stati Uniti per il SuperBowl mi sembrava giusto salutare anche il Festival di Sanremo”. Certo, “ieri sera mi sono intristito a vedere Keanu Reeves: io lo ricordo in ‘Matrix’ schivare le pallottole e ora lo vedo suonare il basso. State attenti a invecchiare bene, perche’ e’ un attimo che ti ritrovi a Sanremo a suonare il basso”. Comunque, “bolliti a parte”, il Festival “mi piace, ci sono belle canzoni, ad esempio Samuel”, una volta il frontman dei Subsonica, band da cui si e’ staccato. E Crozza-Bergoglio ha preso spunto di questa divisione per dire che “la Chiesa e’ un po’ come i Subsonica, e’ piena di contrasti interni. Non so se avete visto la mia intervista di oggi al Corriere, certo stavo in mezzo alla pallonata di Giletti e la De Filippi che limonava con Robbie Williams..”. Smessi i panni di Papa Francesco,e’ passato a Carlo Conti e Maria de Filippi definendoli “i Bonnie e Clyde dell’Auditel, rubate gli ascolti a tutti. Anche perche’ altrove c’e’ il vuoto assoluto, ormai siamo ai canali navigabili..”. Quindi ha preso di petto il tema festivaliero della serata: l’esecuzione delle cover da parte dei Big. E qui l’affondo: “Il governo Gentiloni e’ la cover del governo Renzi, che a sua volta era la cover del governo di Berlusconi, che a sua volta credeva di essere la cover di Rocco Siffredi”. Boato di risate in sala all’Ariston e in sala stampa. “Noi italiani ci sbagliamo per le cover, ci crogioliamo sulla nostalgia. Anche Maria ama il passato, ha sposato Maurizio (Costanzo, ndr) e poi si mette a baciare Robbie…E c’e’ Marco Masini ha tanta nostalgia che si traveste da Giuseppe Mazzini. Siamo sempre li’ – ha continuato Crozza – a rimpiangere il passato, uno pensa sempre che ci sia stato qualcosa di meglio. Ma quand’e’ che si stava meglio? Negli anni ’80 si rimpiangevano gli anni ’60, che a loro volta rimpiangevano quelli della Bella Epoque”, e via via indietro nel tempo. E a quel punto “bisogna forse andare indietro nelle grotte, forse nel Paleolitico stava un ‘homo sapiens’ che diceva ‘si sta proprio bene, bene bene, nelle grotte”. Poi pero’ “l’ha schiacciato un Mammuth”. Ma ora che c’e’ Trump “rimpiangeremo tutti i Mammuth…”. Da Crozza l’invito quindi a smetterla di pensare “che ogni generazione sia peggio delle precedenti. Vedo i miei figli che fanno video, giocano, tante cose insieme, cantano in inglese e mi chiedono soldi in italiano, e io in genovese non glieli do. Loro sono veloci, sono multitasking, noi invece avevamo i buchi nelle tasche…”, cioe’ soldi pochi. Eppure la situazione e’ tale che “ogni volta che parliamo dei nostri figli parliamo di involuzione…”. Chiudendo con la lettura di un foglio con elencata una serie di difetti e manchevolezze dei ragazzi, finendo con quella che sono maleducati. “Pensate che l’abbia scritto qualcuno di oggi? L’ha scritto Platone nel 400 avanti Cristo…”. A domani sera.

Source: corrierequotidiano.it – spettacolo

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