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Svezia: frasi al posto dei nomi contro discriminazione delle donne

6 marzo 2017

Dalla Svezia arriva la migliore risposta possibile all’eurodeputato polacco Mikke che, durante l’ultima seduta plenaria del Parlamento europeo, ha ribadito come, secondo il suo giudizio, sia giusto pagare meno le donne perché più deboli e meno intelligenti degli uomini. La nazionale svedese di calcio femminile cancella i nomi dalle magliette e li sostituisce con frasi che possano aiutare le donne con la campagna “Se ci credi tutto è possibile”. Niente più nomi, dunque, ma frasi che possano ispirare e motivare le donne a superare ogni ostacolo. Questa è l’iniziativa della federcalcio svedese che ha fatto esordire le magliette speciali durante la coppa Algarve, uno dei più prestigiosi tornei internazionali di calcio femminile.

#InYourName: i suggerimenti dalle “vip” 

Sono state le giocatrici a scegliere quali citazioni stampare sulle magliette. Le proposte sono arrivate, via twitter, da donne che, inseguendo i loro sogni, hanno dato prestigio alla nazione scandinava. Veri modelli da seguire per le nuove generazioni. La capitana, Lotta Schelin, ha optato per le parole di una delle figure politiche più note del parlamento di Stoccolma, Gudrun Schyman: “Non abbassare mai lo sguardo a meno che non sia per aiutare qualcuno a rialzarsi”.

 

Al Guardian, Schelin ha confidato quanto questa iniziativa sia importante per tutto il gruppo: “La maglia della nazionale è un simbolo. E ci ricorda costantemente che siamo in grado di vincere ogni partita di ogni competizione. Soprattutto se uniamo le forze”.

Le frasi più condivise

Tra quelle più apprezzate ci sono quelle dell’artista Zara Larsson, “Believe in your damn self”, della giornalista Frida Soderlund, “To try is to be successful. The result is secondary as long as you dare”, e dell’attrice-comica Karin Adelskold: “Women want different things”.

 

Una nazionale vincente

Le calciatrici svedesi sono da anni tra le più forti al mondo. All’ultima olimpiade di Rio, ad esempio, si sono arrese solamente alla Germania in una finale combattuta e terminata 2 a 1. Niklas Bodell, direttore della comunicazione della federcalcio svedese, ha sottolineato come “l’iniziativa sia, prima di tutto, rivolta a tutte quelle donne che hanno bisogno di sentirsi ispirate e che si preoccupano di non poter raggiungere i loro obiettivi. La nazionale è un buon esempio per convincerle a restare in piedi e lottare”.

 

 

Source: agi.it/sport

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