Il WebBlog di ...

Ti ho vista la prima volta, Michele Giorgi.

26 aprile 2017

Ti ho vista la prima volta

 

Ti ho vista la prima volta
ch’era una giornata grigia,
guardavo l’alba dall’autobus
alzarsi sulla brina.
Fermo in coda tra la fila,
viaggiavo tra i pensieri
con in testa le parole
ed in mano una matita.
Ascoltavo un pezzo rap di Fibra,
uno dei primi del duemila,
appuntandone una rima
sul diario della scuola.
“Non ci si annoia per caso”,
diceva nella prima strofa,
ed io che m’annoiavo
notavo che la noia
in quel quartiere era di moda.
Di moda era la droga,
non ci importava dei vestiti,
io giravo con la maglia
di Turbe Giovanili,
il rap lo sentivamo addosso,
come il vento caldo a Maggio,
scioglieva il freddo dentro
anche in inverno a meno quattro.
I miei compagni
senza sogni nel cassetto
ma nella stagnola,
senza verde nelle tasche
ma col fumo in gola.
Io non mi drogavo
a differenza dei miei amici,
poi in quei giorni grigi
vidi il sole nascere dai tuoi sorrisi,
crei dipendenza quando ridi,
e scrissi sui miei libri
“se continui, il mio cuore lo dividi”.
Quella mattina la mia noia
poteva ritenersi morta,
per la prima volta
sentii sbattere l’aorta
più forte della porta
che mi chiudeva il cuore.
Quelle labbra erano l’alba
e quel sorriso il sole,
non sapevo ancora il nome
ma io la chiamavo Amore.
Era la soluzione
a quella monotonia,
scesi alla prima fermata
e attraversai la via,
era ancora là sulla panchina
con la testa china
su un libro di Svevo,
pensavo: “fortunato,
ti sfiora con le dita
come se toccasse il cielo”.
L’effetto che m’hai fatto
ancora non me lo spiego,
pensavo di tornare indietro
mentre mi facevo avanti.
Mi sedetti lì vicino
in silenzio, pochi istanti,
pochi secondi più tardi
riuscii ad incrociare
i tuoi sguardi.
Quelli non erano occhi
ma cerchi di diamanti,
in mari d’iridi, scorsi
che cercavi d’amarti.
Ti salutai chiedendo
se fossi di quelle parti,
bastó un “sì” a donarmi
la voglia di rincontrati.
Sorridemmo entrambi,
la mia musica e i tuoi libri
passarono in seconde parti.

Michele Giorgi

Source: alicegiaquinta.altervista.org

Altri articoli dalla stessa categoria

Commenti