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Il traffico illegale di cani e gatti, cuccioli dall’Est pagati 50 euro e rivenduti a 1000

19 settembre 2017

Un enorme business illegale di compravendita di animali, un traffico di cani e gatti dall’Est, con cuccioli pagati 50 euro e rivenduti a 1000. È quanto racconta oggi Repubblica in un articolo a firma di Margherita D’Amico, che sottolinea anche quanto siano frequenti e gravi i maltrattamenti. Gli animali in arrivo da Ungheria, Slovacchia, Ucraina e Russia viaggiano per diversi giorni in camion e furgoni o nelle stive degli aerei, stipati nei trasportini o nelle valige, dopo essere stati separati prematuramente dalle loro madri.

 

TRAFFICO ILLEGALE DI CANI E GATTI, BUSINESS E MALTRATTAMENTI CONTINUI

Vengono accompagnati da documenti falsi, e spesso sono sofferenti o malati. Entrano in Italia senza rispettare le regole in quello che appare un flusso continuo. L’ultimo sequestro è stato eseguito dalla Polizia a Roma poche settimane fa:

Sono allevati, gatti ma soprattutto cani, a ritmo industriale in alcuni paesi dell’Est. In Ungheria e Slovacchia i cuccioli costano 50-80 euro. In Ucraina e Russia arrivano a 300. «Ma tutti fruttano fino a venti volte di più. L’altissima mortalità di esemplari malnutriti e sfiancati, troppo giovani per lasciare le madri, è già in conto» spiega Antonio Colonna, esperto di zoocriminalità che ha partecipato a oltre cento sequestri. Di recente, per non mettere a rischio carichi sostanziosi, si tende a organizzare spedizioni ridotte, frequenti e spregiudicate. Vedi i 12 cagnolini costretti sotto il sedile di un carro attrezzi scoperti a luglio vicino Riccione. «In questi casi i reati più frequenti sono quelli di contrabbando, maltrattamento di animali, falsità in certificazioni, truffa e frode in commercio».

Il giro d’affari del traffico illegale di animali è enorme. A marzo il Tribunale di Napoli ha ordinato un sequestro di beni riconducibili agli amministratori di società che avrebbero realizzato in pochi anni, fra il 2011 e il 2016, un’evasione fiscale pari a 9 milioni di euro con l’importazione di 37mila cuccioli. Le indagini scaturivano da un’operazione del 2012.

 

Source: http://www.giornalettismo.com

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