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Uno studio spiega perché negli anni ’80 era più facile stare in forma

16 giugno 2017

Gli anni ’80 sono un’epoca iconica per certi versi  e da dimenticare per molti altri: iconica per un certo di tipo di cultura pop con cui siamo cresciuti – i cartoni animati giapponesi, diversi film cult che hanno segnato il nostro immaginario e l’ascesa di molti cantanti che abbiamo amato negli anni ’90 – ma sicuramente da dimenticare in fatto di moda e acconciature (che bisogna ammettere, non donavano proprio a nessuno: o forse sì? DUBBIO).

In ogni caso, guardando ormai con una certa distanza a quegli anni ho come la sensazione che ci fosse più spensieratezza e che fosse più facile fare tutto, addirittura anche stare in forma, come racconta un articolo del The Atlantic ; detta così verrebbe da pensare che il merito sia della ginnastica aerobica di Jane Fonda o di qualche altra moda che ha segnato quel periodo, ma a quanto pare non c’entrano né le diete, né il fitness.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Obesity Research & Clinical Practice, a parità di cibo assunto ed esercizio fisico, per gli adulti è più difficile stare in forma ora di quanto lo fosse trent’anni fa.

I ricercatori hanno esaminato i dati riguardanti il regime alimentare di 36.400 americani tra il 1971 e il 2008 – oltre ai dati relativi all’attività fisica di 14.419 persone tra il 1988 e il 2006. Raggruppando poi i risultati secondo il quantitativo di cibo assunto dalla persona, l’attività fisica svolta, l’età e l’indice di massa corporea, hanno scoperto che una persona nel 2006, assumendo le stesse calorie (nelle stesse proporzioni di proteine e grassi) e consumandone lo stesso quantitativo di un coetaneo nel 1988, ha un indice di massa corporea del 2,3% maggiore.

In sintesi, siamo più “massicci” rispetto agli anni ’80 del 10% – pur non avendo cambiato nulla in termini di dieta ed esercizio fisico. Peccato essere nata all’inizio della fine, mi viene da pensare, visto che tra le difficoltà relative alla crisi economica e queste notizie sorprendenti, forse devo arrendermi al fatto che si stava meglio nell’epoca dei capelli imbarazzanti. Al di là di questi pensieri poco rilevanti, Jennifer Kuk, professoressa di cinesiologia e scienza della salute alla York University di Toronto, sottolinea come l’interesse di questa ricerca non stia solo nel dimostrare che dovremmo mangiare meno e fare più attività fisica per evitare di non essere in salute, quanto anche nel capire quali altri fattori entrino in gioco nell’aumento dei casi di obesità. Cos’è cambiato nel nostro modo d’agire, da non permetterci di rimanere in forma?

Ci sono diverse ipotesi ancora da confermare, ma Kuk ne suggerisce tre, tra le più accreditate:

1. L’esposizione maggiore a sostanze chimiche, che possono favorire l’aumento del peso. I pesticidi e le sostanze contenute sempre più negli imballaggi del cibo, potrebbero alterare i nostri processi ormonali e  modificare, nel lungo periodo,  il modo in cui il nostro corpo prende peso e lo mantiene.

2. Le prescrizioni dei farmaci, che è aumentata drasticamente dagli anni ’70 e ’80. Il Prozac, definito come il blockbuster degli antidepressivi, esce nel 1988, e da allora è divientatp sempre più diffuso – gli antidepressivi sono i farmaci più prescritti negli Stati Uniti e sono stati indicati come fattori responsabili dell’aumento di peso.

3. La qualità del nostro cibo. L’aggiunta di zuccheri in molti cibi industriali e l’aumento di ormoni e antibiotici presenti nella carne che mangiamo, possono essere altri fattori chiave per la nostra capacità di prendere peso, da tenere in considerazione, in quanto è stato ampiamente dimostrato che l’alterazione di un certo tipo di batteri intestinali, dovuto alla tipologia di cibi che consumiamo, porta a incrementare maggiormente la nostra capacità di ingrassare.

Sembra, insomma, che stiamo pagando una serie di scelte poco lungimiranti fatte nel passato – come inquinare di sostanze chimiche il cibo e abituarci a prendere troppi farmaci. Kuk sostiene che il problema dell’obesità negli Stati Uniti sarebbe  una condizione facilitata da diversi fattori esterni e non un problema relativo alla mancanza di controllo delle persone. Questa ricerca dovrebbe dimostrare anche come infrangere i pregiudizi legati alle persone sovrappeso:

C’è un enorme pregiudizio nei confronti delle persone con problemi di obesità: sono considerati pigri e troppo indulgenti con se stessi. In realtà, non è così. Se la nostra ricerca è corretta, avremmo bisogno di mangiare meno e fare più esercizio fisico per essere dello stesso peso dei nostri genitori – alla nostra età.

 

Source: freedamedia.it

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