PALERMO (ITALPRESS) – Un momento di confronto per definire il futuro dell’eolico offshore nel Mediterraneo e concordare strategie comuni: al Palermo Marina Yachting arriva la seconda edizione di Offshore Wind Revolution, l’evento italiano dedicato ai principali attori (nazionali e internazionali) della filiera. A inaugurare i lavori, che si svolgeranno nell’arco di due giorni, il commissario straordinario dell’Autorità portuale per la Sicilia occidentale, Annalisa Tardino: obiettivo dell’appuntamento è mettere in evidenza il ruolo che i porti possono assumere in questa transizione e il dialogo che possono instaurare con istituzioni e imprese. Sei i gruppi di lavoro coinvolti, con l’obiettivo di tracciare una direzione che tenga conto delle direttive europee e dello scenario economico.
“La transizione energetica deve essere un valore aggiunto alla nostra territorialità – sottolinea Tardino -. L’eolico offshore è una grande opportunità di crescita sul piano infrastrutturale, occupazionale e dell’innovazione. Vogliamo che transizione energetica e obiettivi del Green Deal vengano attuati tenendo conto delle peculiarità della nostra terra e delle esigenze di tutti i settori produttivi: non vogliamo mancare quest’obiettivo, la collocazione della Sicilia al centro del Mediterraneo rappresenta un valore aggiunto nell’ambito di una crescita futura”.
La transizione energetica, prosegue, “va affrontata senza ideologie: da essa dipendono la sostenibilità ambientale, la competitività economica e la qualità della vita. Gli obiettivi del Green Deal sono ambiziosi, ma possono piacere solo se questo riesce a essere giusto, equilibrato e sostenibile per tutti: per centrare in particolare due obiettivi, ovvero la riduzione drastica delle emissioni entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, servono tecnologie nuove, investimenti e capacità di fare sistema. In questo scenario l’eolico offshore rappresenta una delle soluzioni più promettenti: non un progetto futuribile, ma una realtà industriale che può diventare motore di sviluppo sostenibile”. Il rispetto dell’ambiente, conclude Tardino, “è un dovere non negoziabile, ma deve andare di pari passo con la sostenibilità economica e un’applicazione delle norme che tenga conto delle realtà locali. Non è pensabile che le stesse regole si applichino indistintamente a contesti profondamente diversi, come il nord Europa e la Sicilia”.
-Foto xd8/Italpress-
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