ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso settembre il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 0,7 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.962,3 miliardi; il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (25,5 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (24,9 miliardi, a 40,3). Lo rende noto la Banca d’Italia.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 0,4 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,3 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.
La vita media residua del debito – immutata rispetto al mese precedente – è risultata pari a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 22,3 per cento (dal 22,7 del mese precedente). Ad agosto (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) la percentuale di debito detenuta dai non residenti è aumentata al 29,8 per cento (dal 29,5 dello scorso luglio), mentre quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta sostanzialmente stabile al 14,4 per cento.
A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 38,5 miliardi, in aumento dell’8,6 per cento (3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023.
Nei primi nove mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 410,1 miliardi, in aumento del 5,7 per cento (22,3 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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