Ci sono due situazioni in cui ci mettiamo in gioco quando siamo fuori casa: il lavoro e gli amici. Andiamo in difficoltà in questo ambiti se facciamo fatica ad abbandonare ciò in cui ci identifichiamo: le idee, i principi, il nostro bisogno di essere accettati e il desiderio di conferme. Ma se riusciamo a staccarci da tutto ciò allora la comunicazione diventa fluida.
Solo quando rinunciamo a ciò che crediamo di essere, viene fuori ciò che davvero siamo.
Allora per esempio evitiamo le telefonate solo per farci sentire, con il vero amico si parla anche dopo molto tempo e si ha comunque la sensazione di non aver mai smesso.
Lasciamo perdere le rimpatriate, quando si parla del passato e del come eravamo, il risultato è un senso di estraneità, quell’identità del passato non ci appartiene più.
E lasciamo stare anche la richiesta di: “Novità?” Quando incontriamo qualcuno, è una domanda che spesso irrita.
Maura Luperto
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