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Faremo il check-in in aeroporto con il riconoscimento facciale

Più sicurezza e meno file per l’imbarco. Presto la tediosa procedura del check-in in aeroporto diventerà più semplice e hi-tech grazie alle tecnologie per il riconoscimento facciale in corso di sperimentazione in alcuni dei maggiori hub europei. Procedure simili esistono già negli Stati Uniti, dove gli standard di sicurezza erano stati notevolmente aumentati dagli attentati dell’11 settembre. In venti aeroporti americani, compresi il Fiorello La Guardia e il John Fitzgerald Kennedy di New York, sono presenti speciali cabine che scansionano le impronte digitali o le iridi dei passeggeri, con i sistemi di screening biometrico della compagnia Clear, che conta 700 mila clienti in tutto il mondo. Per i viaggiatori i cui parametri biometrici siano già stati memorizzati, grazie al sistema Tsa Pre Check, il tempo di attesa scende a dieci minuti e non è più necessario togliersi le scarpe, inserire i contenitori di liquidi in sacchetti di plastica o levarsi la cintura. Anche l’Australia dovrebbe presto seguire la stessa linea.

Le tecnologie della società portoghese Vision Box, che stanno venendo testate all’aeroporto parigino Charles De Gaulle, prevedranno invece uno screening totale del volto. A spingere la Francia a investire su un più capillare riconoscimento dei passeggeri sono stati gli attentati jihadisti di Parigi e Nizza, che hanno avuto come conseguenza file molto più lunghe per i controlli. Lo screening del volto aiuterà ad affrontare i problemi, riducendo i tempi di attesa e rendendo più approfonditi i controlli. Per una volta la vecchia Europa arriva prima dell’Estremo Oriente: il Giappone dovrebbe avviare un programma simile solo nei prossimi mesi. All’aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, dove sono già molto diffuse le scansioni a raggi X dell’intero corpo, la compagnia di bandiera Klm ha invece in corso una sperimentazione di tre mesi di un sistema di screening facciale tridimensionale che misura decine di parametri, dalla forma della mascella alla distanza tra gli occhi. I cittadini europei già in possesso di un passaporto biometrico possono già passare inoltre per gli speciali cancelli ePassport, che consentono di velocizzare la procedura in hub, come quelli britannici, che hanno sistemi di sicurezza particolarmente rigidi. Se ci si registra in anticipo, nel Regno Unito è possibile utilizzare l’ePassport anche se si proviene dal Canada o dagli Stati Uniti.

Source: agi.it/innovazione

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