Il Palermo – per ora – è salvo. La famiglia Mirri, con in testa Dario Mirri (non a caso parente di Renzo Barbera), ha evitato la penalizzazione versando 2,8 milioni di euro per pagare gli stipendi ai tesserati e le tasse.
La Covisoc, insomma, à stata soddisfatta e il campionato continua con il Palermo lanciato verso la serie A. Al di là dell’accordo e dell’entusiasmo ritrovato, adesso però comincia un’altra battaglia per il club di viale del Fante. Rino Foschi, nella sua nuova veste di presidente (sempre comunque legato a Zamparini), ha compiuto un piccolo miracolo grazie alla Damir che adesso gestirà la pubblicità dello stadio per i prossimi 4 anni. Ma il 16 marzo, e questo non per voler portare sfiga, c’è un altro appuntamento decisivo.
In quella data si dovranno pagare i primi due stipendi del 2019 alla squadra e le relative ritenute: in totale 3,5 milioni di euro da trovare entro un mese. Per adesso il Palermo rimane a quota 42 in classifica, ad una sola lunghezza dal Brescia, ma per scongiurare il rischio di una nuova e più pesante penalizzazione si devono trovare i compratori. La soluzione Mirri è stata provvidenziale ma, a questo punto, serve programmare il futuro. E come se non con la cessione delle quote della società ad un gruppo solido e disposto a investire. Zamparini (chi altri se no) è avvisato. Gli inglesi (che dovevano essere i salvatori della patria) sono stati un flop clamoroso, adesso non importa se i nuovi saranno gli americani o il gruppo Preziosi. L’importante è che il Palermo viva, cher trovi le risorse giuste e che conquisti una promozione che – certamente – toglierebbe di torno molte delle ombre oscure che si sono succedute in questi mesi.
Source: www.todaysport.it
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