ROMA (ITALPRESS) – L’ultima nota mensile dell’ISTAT relativa all’andamento economico del nostro Paese ha confermato un’ulteriore accelerazione dell’inflazione nel corso del mese di settembre e, secondo l’OCSE, il perdurare della crisi energetica potrebbe causare una decelerazione dell’economia mondiale. Temi che la popolazione italiana percepisce e vive quotidianamente e che, ad oggi, rappresentano una priorità per la maggioranza degli italiani. Al prossimo governo, quindi, si chiede di intervenire tempestivamente sull’aumento generale dei prezzi (48,8%), sulla crisi energetica e l’aumento dei prezzi delle utenze (45%), senza trascurare il lavoro e l’occupazione, ancor di più nelle aree meridionali (38%).
Una richiesta di intervento che arriva in modo unanime e trasversale dal nord al sud del Paese. Il problema in questo contesto è, però, una mancanza di fiducia sulla possibilità di ottenere risultati significativi in questo ambito. Quasi la metà della popolazione (il 48,6%), infatti, ritiene poco probabile che il prossimo governo riuscirà ad intervenire in modo positivo. Una diffidenza ancora più alta nella fascia di popolazione più adulta, mentre tra i giovani si registra una maggiore indecisione sul tema.
Dati Euromedia Research per Porta a Porta – Realizzato il 28/09/2022 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne
– foto ufficio stampa Euromedia Research –
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