Categories: Curiosità

Pertosse: dal vaccino a cellula intera ai vaccini acellulari

La pertosse è una malattia infettiva causata dall’infezione del batterio Bordetella Pertussis, ad alto tasso di contagiosità e diffusione, nel 2014 ha fatto registrare oltre 24 milioni di casi nel mondo in bambini di età inferiore ai 5 anni e 160.000 decessi.

In alcuni Paesi è evidente un aumento dell’incidenza della malattia per diversi fattori concomitanti che fanno della pertosse una malattia infettiva ri-emergente, seppur prevenibile da vaccino. Una delle questioni più discusse recentemente riguarda la durata dell’immunità che viene acquisita dopo la malattia naturale e dopo la vaccinazioneIn entrambi i casi non è presente immunità permanente. La malattia naturale induce una protezione di lunga durata, stimata approssimativamente in 20 anni.  La pertosse quindi può tornare, anche se non si tratta di un evento frequente. La protezione indotta dalla vaccinazione, invece, ha durata più breve stimata in un range che va da 4 a 10 anni. Questo fenomeno (detto waning immunity) fa sì che i soggetti più adulti si ammalino e spiega la circolazione della pertosse anche in Paesi con buona copertura vaccinale. In questo scenario, sono gli adolescenti e i giovani adulti a perdere la protezione indotta dalla vaccinazione e a contribuire alla circolazione della pertosse.

I vaccini contro la pertosse introdotti negli ultimi due decenni sono i vaccini acellulari (aP), così definiti perché non contengono il batterio Bordetella pertussis intero, per quanto inattivato, ma solo alcuni sue proteine (antigeni), inattivate e purificate. Nonostante la bassa reattogenicità rispetto al vaccino a cellula intera (wP) introdotto negli anni ‘50, il vaccino acellulare conferisce un’immunità che va scemando nel tempo. Il limite, dunque, consiste nella durata dei livelli di protezione che espone anche gli adulti, spesso inconsapevoli, alla malattia.

Nel nostro Paese è prevista una immunizzazione primaria nel primo anno di vita, una dose di richiamo all’età di 4-6 anni, successivamente durante l’adolescenza, a 14-16 anni, e poi ogni 10 anni per tutta la vita. I soggetti appartenenti a queste fasce di età non sono omogeneamente raggiunti dalla vaccinazione contro la pertosse sul territorio italiano contribuendo alla circolazione del batterio. Esperti e scienziati sono concordi nell’affermare che l’unico modo per contrastare la pertosse è il raggiungimento di elevate coperture vaccinali, con il rispetto delle tempistiche del calendario nel bambino e sufficienti richiami in età adulta. Gli adulti, infatti, devono sottoporsi al richiamo anti-pertosse ogni 10 anni.

 

Source: azsalute.it

Admin

Recent Posts

Tudor “Contro il Monza sarà dura, dovremo dare tutto”

ROMA (ITALPRESS) – “Contro il Monza sarà una partita difficile, come lo sono tutte in Serie A. Le partite che…

23 minuti ago

Covid, lieve aumento dei casi in una settimana

ROMA (ITALPRESS) – Lieve aumento dei casi e del tasso di positività. Lo rileva il bollettino Covid del ministero della…

23 minuti ago

Ue, Confedilizia “Cambiare direttiva Case Green, serve più gradualità”

MILANO (ITALPRESS) – Il “difetto principale” della direttiva europea sulle case green è quello di “andare nello stesso modo in…

23 minuti ago

UK commits £3bn a year in Ukraine aid | BBC News

UK's Foreign Secretary David Cameron has said that Ukraine has the right to use British weapons to attack targets inside…

28 minuti ago