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Schifani “La Sicilia cresce, presto sarà sempre di più punto di riferimento per gli investitori”

Schifani “La Sicilia cresce, presto sarà sempre di più punto di riferimento per gli investitori”
20 dicembre 2025

PALERMO (ITALPRESS) – “Sono stato chiamato a occuparmi di Sicilia, lo sto facendo con grandissimo sforzo, con grandissima forza di volontà, perchè ci vuole forte volontà, oltre che forze fisiche e mentali: è un sistema diverso rispetto a quello col quale abbiamo convissuto ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non voglio fare propaganda, ma crescono i dati economici, il rating, le entrate: se c’è qualcosa che in questo momento non manca, sono le risorse finanziarie. Il tema è poi trasformarle in possibilità di spenderle. C’è un sistema farraginoso, amministrativo anche a volte parlamentare, che rende più complicata la possibilità di mettere liquidità. Ci stiamo lavorando”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, questa mattina in occasione dello scambio degli auguri di Natale all’Astoria Palace di Palermo. “Prometto che nel giro di qualche anno la Sicilia non solo continuerà a crescere ma continuerà a diventare sempre di più un punto di riferimento di tutti gli investitori nazionali e internazionali, diventerà un terreno fertile per la crescita economica, imprenditoriale, finanziaria – ha aggiunto -. E non dimenticherà mai gli ultimi, i deboli, a cui questo Governo sta cercando di dare una mano con l’assegno di povertà e altro”.

“La manovra che faremo a luglio, a settembre, sarà una manovra senza precedenti: ogni tanto penso a questo appuntamento di luglio e a volte non ci dormo. Chiederò consigli ovviamente perché non sono un economista, mi avvarrò di consulenti a titolo gratuito. Vi prometto che questa scommessa non sarà persa”, ha sottolineato. “Il mio obiettivo è uno: migliorare la Sicilia, non cambiarla. Fare in modo che i nostri ragazzi tornino a lavorare, con South Working, misura che ho fortemente voluto, cerchiamo di fermare l’emorragia dei nostri giovani che vanno via – ha aggiunto -. Abbiamo i conti in regola, siamo credibili anche davanti alle società di rating, che non guardano in faccia nessuno. Abbiamo una liquidità di 11 miliardi di euro, abbiamo azzerato il disavanzo, abbiamo un avanzo di 2,4 miliardi di euro che l’anno prossimo speriamo che la Corte dei Conti ci liberi per realizzare non dispersioni, non laghetti o fiumiciattoli”.

“Io – ha ribadito Schifani – ho in mente 4-5 grosse misure che possano dare la spinta ai temi che mi sono dato: sociale, povertà, investimenti, crescita, emergenze, ma principalmente lavoro per i giovani, lavoro per tutti noi. Questo sarà il faro. E non guarderò in faccia nessuno”.

SCHIFANI SU MICCICHE’ E FORZA ITALIA

“Gianfranco Miccichè, ricordiamo sempre con affetto, ha fondato Forza Italia e questo glielo dobbiamo riconoscere: mi onoro di aver mantenuto con lui, e di avere ancora oggi, un rapporto forte, di carattere affettivo ma anche politico”, ha aggiunto. “Non dimentichiamo mai quello che hanno fatto anche persone che sono state pietre miliari nel fondare il nostro partito, che hanno condotto per tantissimi anni Forza Italia anche con grandi vittorie, il 61-0 è sotto gli occhi di tutti”, ha spiegato Schifani.

“Con Berlusconi ci volevamo un gran bene: tanti problemi cercavo di filtrarli io. Mi diceva sempre ‘Renato, noi siamo il partito fondatore del centrodestra, ricordiamoci che siccome abbiamo la responsabilità di tenere unito il centrodestra, sull’altare dell’unità della coalizione, in certi momenti è giusto che siamo noi a fare un passo indietro rispetto agli alleati, perchè la coesione della coalizione è sacrale’. Questo era Berlusconi, e questa è Forza Italia ancora oggi con Antonio Tajani”, ha sottolineato il governatore siciliano. “Stiamo passando da un partito leaderistico, in cui la sintesi la faceva Berlusconi, a un partito pluralistico dopo la sua morte: regole, statuto aggiornato e per la prima volta elezione diretta dei coordinatori regionali in tutta Italia. E poi elezione diretta del futuro coordinatore nazionale – ha aggiunto -. Non abbiamo nulla da invidiare a nessun partito. E’ un partito vivo, effervescente, che si misurerà nel Congresso: è questo il passaggio che ci attende, il confronto”.

In una sala gremita – dove erano presenti oltre a deputati, assessori regionali e dirigenti di Forza Italia, anche l’ex ministro Cardinale e alcune figure di ritorno nel partito come Pippo Fallica, Franco e Andrea Mineo – Schifani ha ripercorso anche le prime tappe in Forza Italia. Oltre al leader di Forza Italia, Antonio Tajani, si è collegato telefonicamente anche l’eurodeputato Marco Falcone, bloccato in autostrada. “Mi ritrovo in questa sala, dopo tanti anni, dove avvenne il mio battesimo politico, anche se non ero ancora stato eletto: nel ’95, un anno dopo la nascita di Forza Italia, qui inaugurai i Dipartimenti regionali”, ha ricordato. “Venne Cesare Previti, ai tempi c’erano La Loggia, Miccichè…Presentai quello che era stato il mio lavoro”. Da allora, “un percorso che fa parte della mia vita e della mia famiglia, famiglia che ringrazio e che è stata sempre accanto a me: penso di essere uno dei politici fedele nei secoli, nei decenni…”.

– foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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