Telegram è passata recentemente agli onori della cronaca non solo per il ban deciso dalle autorità russe, ma anche per le accuse di non fare abbastanza per reprimere la diffusione di contenuti pirata veicolati tramite i suoi canali. A far luce sul fenomeno ha contribuito il report di The Outline, che ha contattato diversi amministratori di canali Telegram, i quali hanno confermato uno scarso impegno dei gestori del popolare servizio di messaggistica per controllare il contenuto dei file caricati dagli utenti.
Di fatto, è molto semplice trovare contenuti diffusi abusivamente, perché Telegram permette di accedere a canali pubblici, dopo averli individuati tramite la barra di ricerca integrata – ad esempio usando il tag “movie”. Altro aspetto che facilita la diffusione di contenuti pirata è la possibilità di caricare file di grandi dimensioni – sino a 1,5 GB l’uno, ma gli amministratori del canale possono consentire l’upload di un numero virtualmente illimitato di file. In sostanza, esistono canali con diversi terabyte di contenuti illeciti pronti ad esser scaricati direttamente dai server di Telegram.
Source: www.hdblog.it
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