PALERMO (ITALPRESS) – Lo studio dal titolo “Electrochemical Synthesis of Zinc Oxide Nanostructures on Flexible Substrate and Application as an Electrochemical Immunoglobulin-G Immunosensor”, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo, è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Materials” ed è stato selezionato per apparire sulla copertina della rivista del mese di Febbraio 2022.
Il team di ricerca, coordinato dalla professoressa Rosalinda Inguanta e composto dal professore Giuseppe Aiello e dai dottori Bernardo Patella e Nadia Moukri, in collaborazione con il gruppo di ricerca della dott.ssa Chiara Cipollina della Fondazione RIMED e della dott.ssa Elisabetta Pace dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale – CNR (Unità di Palermo), si è occupato dello sviluppo di un immunosensore elettrochimico per la rilevazione dell’Immunoglobulina-G, proteina modello per lo sviluppo di biosensori che possono essere usati in applicazioni biomedicali.
«Gli immunosensori – spiega la coordinatrice professoressa Inguanta – sono dispositivi in grado di quantificare una specie biologica target a concentrazioni molto basse, fino a nanogrammi per millilitro. Il loro funzionamento si basa sulla formazione di un legame tra la biomolecola da quantificare e il rispettivo anticorpo che viene preventivamente immobilizzato sulla superficie del sensore. Tale legame viene monitorato per quantificare la specie di interesse. Le applicazioni sono innumerevoli, dall’analisi clinica a quella ambientale o alimentare. Attualmente, gli immunosensori utilizzano un output ottico per la quantificazione delle biomolecole (ELISA).
Lo studio pubblicato – prosegue la docente – si basa sullo sviluppo di un immunosensore elettrochimico nanostrutturato che, grazie all’output elettrico, è in grado di superare i limiti delle tradizionali tecniche ottiche come elevati costi di fabbricazione, personale altamente specializzato e strumentazione complessa. Inoltre, gli immunosensori elettrochimici sono associabili ai comuni dispositivi elettronici (smartphone, tablet) e quindi più facilmente utilizzabili per la telemedicina personalizzata”.
“L’articolo – conclude – riporta lo sviluppo di un immunosensore elettrochimico per la quantificazione dell’Immunoglobulina-G. Questa molecola è stata scelta come modello per lo sviluppo di immunosensori innovativi poichè molto presente nei fluidi biologici umani, costituisce circa il 75% degli anticorpi sierici, e possiede inoltre caratteristiche fisico chimiche molto simili ad altre proteine. La tecnica sviluppata non si limita quindi alla sola quantificazione dell’immunoglobulina G ma può essere estesa a svariate biomolecole per diverse applicazioni».
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