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Regioni confermano critiche ddl rischio idrogeologico

Lo ha annunciato Donatella Spano, assessore della Regione Sardegna e coordinatrice della commissione Ambiente per la Conferenza delle Regioni, nel corso di un’audizione in commissione Ambiente e territorio del Senato. All’incontro hanno partecipato anche Maurizio Croce, assessore della Regione Siciliana, Elisa De Berti, assessore ai Lavori pubblici della Regione Veneto, e Antonietta Rizzo, assessore all’Ambiente della Regione Calabria.

“Ho voluto rappresentare alla commissione l’inadeguatezza e una certa mancanza di chiarezza che la proposta mostra nel definire le diverse responsabilita’ delle pubbliche amministrazioni nel quadro di governance del sistema, introducendo soggetti e strutture che complicano invece di semplificare la gestione della prevenzione dal rischio idrogeologico. Ho trovato – ha proseguito Spano – grande sensibilita’ da parte dei senatori della commissione rispetto ai suggerimenti della Conferenza delle Regioni formulati gia’ il 22 dicembre con un documento che ho comunque lasciato agli atti. In particolare va sottolineato che il testo e’ stato proposto nel 2013 e che ignora quindi le novita’ introdotte dal Decreto Sblocca Italia e non considera le attivita’ messe in campo dall’imminente DPCM sui criteri”. Per altro – si osserva in una nota – il testo non considera quanto stabilito da una direttiva europea in materia di rischio alluvioni in cui si stabiliscono una serie di attivita’ affidate alle autorita’ di bacino ed alle Regioni. “Occorre poi considerare che il disegno di legge in materia di protezione civile prevede un riassetto complessivo del settore. Credo – ha proseguito la coordinatrice della commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni – che occorra puntare di piu’ sull’accelerazione dell’attuazione dei dispositivi normativi gia’ in vigore, sul potenziamento delle strutture territoriali e soprattutto su risorse finanziarie certe necessarie per la realizzazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio, con tempi certi di completamento. Ma il tema vero – ha concluso Spano – e’ che sarebbe quanto mai opportuno che si intervenga, soprattutto per una efficace gestione dell’emergenza, anche in termini di prevenzione attraverso norme che consentano lo sblocco delle assunzioni nella protezione civile e che, infine, si valuti l’ipotesi di considerare gli investimenti in tale settore fuori dai vincoli del pareggio di bilancio”.

Source: corrrierequotidiano.it – politica

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