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Che legge sull’aborto farà l’Irlanda dopo il referendum e la vittoria del sì

Che legge sull’aborto farà l’Irlanda dopo il referendum e la vittoria del sì
28 maggio 2018

Svolta sull’aborto in Irlanda: nel referendum per abolire l’emendamento 8 della Costituzione che finora lo proibiva, il sì ha vinto con il 66,4% contro il 33,6% di no, aprendo la strada a una legge più permissiva sull’interruzione volontaria di gravidanza nel Paese a netta maggioranza cattolica.

L’affluenza è stata del 64,5% con oltre due milioni di irlandesi che hanno votato. Finora era possibile abortire solo in caso di pericolo per la vita della madre. Il premier, Leo Varadkar, ha sottolineato la “clamorosa” affermazione del sì e ha promesso una legge entro l’anno: “E’ stato il culmine di una rivoluzione tranquilla, che si è sviluppata in Irlanda negli ultimi 10 o 20 anni”, ha affermato il ‘taoiseach’, “il popolo ha parlato e ha chiesto una Costituzione moderna per un Paese moderno”.

“Ora potremo uccidere i bambini”

John McGuirk, portavoce degli anti-abortisti di ‘Save the 8th’, ha osservato amaramente che “i bambini non ancora nati non hanno più il riconoscimento del diritto alla vita da parte dello Stato. Presto verrà approvata una legge che permetterà di uccidere i bambini nel nostro Paese”.

Il referendum chiedeva l’abolizione dell’ottavo emendamento della costituzione irlandese, che sanciva “pari diritto alla vita” per la madre e il feto. Una norma che ha finito per non tutelare la salute della madre, come accaduto per il dramma di Savita Halappanavar, l’immigrata indiana che morì nel 2012 perché i medici non vollero intervenire su un aborto spontaneo che era in corso.

Come cambiano le cose

E proprio il premier Varadkar, di madre irlandese e padre indiano, era stato tra i primi sostenitori del sì. Ora il Da’il, il Parlamento irlandese, potrà legiferare con una normativa più morbida. Il governo pensa a una legge che permetta l’aborto entro la 12ma settimana di gravidanza (e tra le 12 e le 24 in circostanze eccezionali) ed è possibile un effetto domino anche sull’Irlanda del Nord, dove l’aborto è consentito solo in caso di rischio per la vita o la salute mentale della madre e si rischia l’ergastolo se si interrompe una gravidanza in modo clandestino. Ora le donne dell’Ulster potranno recarsi ad abortire in Irlanda, visto che dal 1992 è possibile abortire all’estero.

A favore dell’abolizione dell’ottavo emendamento hanno votato soprattutto i giovani (87% tra gli Under 24), le donne (70%) e gli abitanti di Dublino, dove il Sì ha sfiorato l’80%. Delle 40 circoscrizioni, solo in quella di Donegal si è affermato il no con uno striminzito 51,9%. L’aborto rimane proibito in una ventina di Paesi nel mondo ma ora nell’Ue la cattolica Malta è rimasta l’unica a vietarlo. Per l’Irlanda un altro passo ‘laico’, dopo l’apertura ai matrimoni gay decisa con il referendum del 2015.

Source: www.agi.it

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