Il WebBlog di ...

Democratici e destra Repubblicana: la strana alleanza contro la ‘TrumpCare’

11 marzo 2017

Parte in salita l’iter della legge presentata della leadership repubblicana alla Camera dei Rappresentanti per rimpiazzare l’Obamacare, la riforma sanitaria voluta dall’ex presidente Barack Obama. Il nuovo provvedimento, già ribattezzato “TrumpCare” perché sponsorizzato dal presidente Donald Trump, è osteggiato non solo dai democratici in Congresso, inermi perché in minoranza, ma anche dall’ala più consevatrice del Grand Old Party che la considera un riforma  “troppo leggera”. Anche alcuni moderati hanno manifestato scetticismo. Trump, che ha definito il piano di rimpiazzo dell’Obamacare “meraviglioso”, incontrera’ oggi la leadership del conservatori mentre lo Speaker della Camera, Paul Ryan, assicura di avere i numeri per far passare la legge che, ha dichiarato, è quello che i Repubblicani sognavano.

Cosa prevede il piano e perché ha tanti oppositori

Il piano dovrà passare il vaglio delle commissioni della Camera “Ways and Means” (che ha la giurisdizione sulle tasse) ed Energia e Commercio, che supervisiona le questioni legate alla sanità, prima di essere votata dall’assemblea dei deputati e poi dal Senato dove la maggioranza dei repubblicani è più risicata. La TrumpCare elimina l’obbligo di essere tutti assicurati e sostituisce i sussidi pubblici legati al reddito con un sistema di crediti fiscali fissi compresi da 2.000 e 4.000 dollari per consentire l’acquisto di assicurazioni private. “Mantiene i sussidi dell’Obamacare ma li denomina ‘crediti rimborsabili’, ha attaccato via Twitter il senatore repubblicano Rand Paul che capeggia la cordata dei Tea Party, quella che reclama la totale cancellazione della riforma sanitaria di Obama. Tra i moderati Gop, serpeggiano poi preoccupazioni sui tagli a Medicaid, il programma di copertura assicurativa per i poveri, che gli Stati potrebbero decidere di accantonare in assenza di aiuti federali. Tra questi, il senatore Gop Rob Portaman e la senatrice Lisa Murkowski che, in una lettera inviata al presidente del Senato Mitch McConnell, sottolineano il rischio che i cambiamenti previsti per Medicaid “comportino un minor accesso ai servizi di cure salvavita”.

 

Source: agi.it/estero

Altri articoli dalla stessa categoria

Commenti