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Lo spot delle Poste sui Buoni e Libretti inganna i risparmiatori. Segnalato all’antritrust da altroconsumo

Lo spot delle Poste sui Buoni e Libretti inganna i risparmiatori. Segnalato all’antritrust da altroconsumo
26 luglio 2018

 

buoni postali

Lo spot reso noto di recente da Poste Italiane punta a smentire una serie di luoghi comuni che circolano sui classici prodotti per il risparmio. Tra questi il fatto che i buoni postali fossero convenienti solo per piccoli risparmi o che il capitale rischiasse di essere “bloccato” e non più fruibile in caso di bisogno.

Secondo lo spot di Poste non è affatto così. Ma Altroconsumo non è poi così d’accordo e spiega perché è pubblicità ingannevole. Tre sono i punti oggetto di attacco.

1. Buoni sì, ma non per tutti

Secondo quanto recitato dalla voce nello spot, i “Buoni e libretti adatti solo a piccoli risparmi invece sono ottimi per ogni investimento”. Per Altroconsumo:

“Il tasso nominale annuo di un libretto ordinario è dello 0,01% lordo; è colpito da ritenuta fiscale del 26% e da un’imposta di bollo annua di 34,20 euro se la giacenza media supera i 5000 euro. A conti fatti il tasso netto è dello 0,0074%: praticamente nullo”.

Di conseguenza, se si superano i 5000 euro di giacenza media annua e si paga l’imposta di bollo, il capitale verrebbe addirittura eroso nel corso del tempo. Di fatto, potrebbe essere un investimento a costo e rendimento quasi nullo solo per piccole somme, non un prodotto redditizio per ogni tipo di investimento.

2. Denaro bloccato? Se non vuoi perdere gli interessi sì

Il secondo aspetto ingannevole sottolineato da Altroconsumo riguarda un altro luogo comune che lo spot voleva confutare ossia che investendo nei prodotti postali non si può disporre dei propri soldi per tutto il periodo dell’investimento.

Lo spot recita: “Ti dicono denaro bloccato invece è sempre disponibile”.

Vero, ma solo in parte, accusa Altroconsumo, sottolineando che il denaro è sì disponibile sempre ma solo se si è disposti a perdere gli interessi che sono riconosciuti solo dopo un certo periodo di tempo dalla sottoscrizione.

“Se si decide di rimborsare i buoni prima di un certo periodo dalla sottoscrizione non sono previsti interessi. E questa è una grossa limitazione (si scelgono i buoni per avere un interesse anche perché gli oneri fiscali possono ridurre il capitale investito)”.

3. Capitale che cresce: non sempre

Il capitale cresce, vero, ma solo in alcuni casi. Lo spot recita: “Ti dicono capitale che perde valore invece cresce nel tempo”. Secondo Altroconsumo, anche questo non è proprio vero. Infatti, tenendo conto degli oneri fiscali, in alcuni casi la crescita di valore nel tempo non c’è.

Infatti nel video pubblicitario c’è anche scritto ‘salvo oneri di natura fiscale’ che però incidono enormemente sul rendimento dei prodotti postali e come abbiamo visto sopra possono anche portare a una perdita di valore. Se ad esempio lasci sul libretto ordinario 6.000 euro per 5 anni, ipotizzando il tasso netto dello 0,0074% e il bollo di 34,20 euro (applicato se la giacenza media annua è superiore ai 5.000 euro), dopo 5 anni ti ritroverai sul libretto solo 5.831,20 euro, perdendo così ben 168 euro” spiega.

Ecco il video:

A prescindere dalla segnalazione di Altroconsumo al Garante, facciamo sempre attenzione quando decidiamo di mettere a frutto i nostri risparmi.

Source: greenme.it

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