Il WebBlog di ...

Meningite: sintomi, ceppi, contagio e profilassi

14 marzo 2017

Esistono varie forme di meningite alcune più lievi altre decisamente gravi che possono portare anche alla morte. La più frequente ma anche la forma più lieve di questa malattia è la meningite di origine virale o meningite asettica che nella maggior parte dei casi non viene neanche diagnosticata in quanto si scambia facilmente con l’influenza. Molto diverso il discorso invece per la meningite di origine batterica (fortunatamente condizione decisamente più rara), che va riconosciuta e trattata per tempo per evitare gravi conseguenze.

Ma come riconoscere la presenza di meningite? Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?

MENINGITE SINTOMI

I sintomi iniziali di meningite sono molto generici ed è difficile quindi associarli alla presenza di questa patologia. Possono comparire ad esempio mal di testa, stanchezza, irritabilità e nausea.

Sicuramente i sintomi da non sottovalutare mai quando compaiono sono febbre molto alta (che supera i 40°) e rigidità in alcune parti del corpo, in particolare alla nuca e all’estensione della gamba. La rigidità nucale è un campanello d’allarme fondamentale da riferire subito al proprio medico e che deve far mettere in programma una veloce corsa al pronto soccorso.

Altra cosa da non sottovalutare è la comparsa di convulsioni che, anche in caso non si tratti di meningite, possono comunque portare gravi conseguenze. In molti casi poi la meningite provoca un vero e proprio stato di confusione mentale in cui oltre a stanchezza e sonnolenza, non si riesce più a stare bene concentrati, svolgere le consuete attività e in alcuni casi addirittura a parlare del tutto correttamente.

Altro sintomo da non trascurare è un’improvvisa ipersensibilità alla luce.

Per quanto riguarda i bambini molto piccoli o i neonati, i sintomi possono essere nascosti e difficili quindi da collegare alla meningite. I piccoli potrebbero dormire più spesso del solito, soffrire di irritabilità e piangere di frequente. In questo caso un sintomo assolutamente da non sottovalutare è l’eventuale ingrossamento di una zona della testa, in corrispondenza della fontanella per quanto riguarda i neonati. Nel dubbio chiedete sempre consiglio al vostro pediatra o recatevi per un controllo al pronto soccorso.

 

meningite sintomi

SINTOMI MENINGITE FULMINANTE

La meningite fulminante è la tipologia più pericolosa di meningite. Con questo termine si fa riferimento ad una meningite batterica (generalmente da meningoccco) il cui decorso è rapido e acuto, appunto fulminante (si tratta del 10-20% dei casi) e che può portare alla morte in poche ore anche se si segue una terapia adatta.

I sintomi di meningite fulminante più frequenti sono gli stessi delle meningiti più lievi:

• mal di testa

• febbre

• letargia

• irritabilità

• nausea

• eruzioni cutanee

Quelli da tenere più in considerazione sono però:

• convulsioni

rigidità alla nuca e all’estensione della gamba

• sensibilità degli occhi alla luce

Meningite, quando allarmarsi

La diagnosi precoce in caso di meningite è davvero fondamentale, soprattutto in caso di meningite batterica. Dunque appena si presenta un sintomo sospetto, ad esempio una febbre molto alta improvvisa, il consiglio è di rivolgersi subito al medico. Per verificare la presenza della meningite l’esame più importante è l’analisi del liquido spinale con puntura lombare. Attenzione soprattutto alla febbre alta, alla nausea e alla rigidità del collo e nell’estensione delle gambe.

meningite infografica

CEPPI DI MENINGITE

Esistono diverse forme di meningite a seconda della causa che la scatena che può essere virale, batterica, fungina:

Meningite virale (o asettica)

Questa è la forma più comune e meno grave di meningite e di solito si risolve nell’arco di 7-10 giorni. Gli agenti virali i più comuni sono l’herpesvirus, l’enterovirus, il virus dell’influenza.

Meningite batterica

E’ più rara e molto più grave rispetto alla meningite virale e può provocare la morte. La meningite batterica è causata da diversi agenti dei quali il più temuto è il meningococco (Neisseria meningitidis).

La maggior parte dei casi di meningite meningococcica è dovuta a cinque sierogruppi (i cosiddetti ceppi) del batterio – A, B, C, W135 e Y. In particolare, sono i sierogruppi A, B e C a causare fino al 90% di tutti i casi di meningite invasiva al mondo.

Dopo il meningococco, lo pneumococco è una delle cause più comuni di meningite. E, oltre alla meningite, lo pneumococco può causare anche polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie. Di pneumococco esistono diversi sierotipi, addirittura più di 90 anche se di questi solo alcuni (1, 3, 4, 5, 6A, 6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19A, 19F, 23F) sono capaci di causare gravi malattie come appunto la meningite, la polmonite batteriemica e malattie non invasive come polmonite aerogena non batteriemica e otite media acuta.

Le meningiti da pneumococco sono per lo più frequenti tra adulti e anziani, causano ogni anno la morte del 10% circa di coloro che si ammalano e non provocano epidemie, al contrario del meningococco.

C’è poi la meningite da emofilo di tipo b. L’emofilo o Hib era fino a una ventina di anni fa la causa più comune di meningite nei bimbi fino a 5 anni, ma poi il vaccino contro l’Haemophilus Influentiae di tipo B è stato incluso nel vaccino esavalente la cui prima dose viene somministrata già a partire dal 61° giorno di vita (terzo mese) e i casi si sono notevolmente ridotti.

 

meningite meningococco

Meningite fungina

La meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con debolezza del sistema immunitario e potrebbe essere letale.

Ricapitolando la meningite può essere:

• Virale

• Batterica

• Fungina

Più nello specifico a causare la meningite possono essere:

• Herpesvirus

• enterovirus

• virus dell’influenza

Meningococco A

• Meningococco B

• Meningococco C

• Meningococco W135

• Meningococco Y

• Alcuni ceppi di Pneumococco

• Emofilo di tipo b

• Alcuni funghi o miceti

CONTAGIO

La meningite si trasmette tramite contatto aereo, ciò significa che il contagio può avvenire attraverso la respirazione, le secrezioni di naso e gola, baci ma anche utilizzando oggetti usati poco prima da chi ha già una meningite in corso: asciugamani, fazzoletti, cibo, bicchieri e posate, spazzolino da denti, ecc.

La malattia si trasmette solo in caso di contatto stretto e prolungato con una persona infetta oppure in ambienti molto affollati. Ciò è dovuto al fatto che il meningococco non è in grado di vivere che pochi minuti al di fuori del corpo umano, per questo la malattia non si trasmette poi così facilmente come avviene invece per altri tipi di batteri o virus come ad esempio quelli che provocano l’influenza.

La meningite è contagiosa solo nella fase acuta dei sintomi e nei giorni che precedono la sua comparsa.

Ricapitolando la meningite si trasmette:

• Per via aerea attraverso secrezioni di naso e gola

• Baci

• Utilizzando oggetti di una persona già colpita

Il tempo di incubazione può variare a seconda della causa dell’infezione: la meningite virale varia dai tre ai sei giorni, quella batterica dai 2 ai 10 giorni.

Pochi sanno che molti agenti patogeni (tra cui meningococco e penumocco) sono spesso presenti nella faringe di individui sani, non danno alcun sintomo e non aumentano il rischio di meningite.

PROFILASSI

In caso di meningite batterica il trattamento è a base di antibiotici e molto importante è la tempestività nel riconoscere e curare il problema. Potrebbe essere di fondamentale importanza, in alcuni casi anche vitale, individuare il ceppo responsabile in modo da utilizzare farmaci specifici. Se invece la meningite è di origine virale, la situazione è decisamente meno grave, non occorre fare terapia antibiotica ma in caso solo assumere medicinali in grado di tenere a bada i sintomi. La cosiddetta meningite asettica si risolve infatti spontaneamente nel giro di una settimana circa.

Chiunque sia stato a contatto con una persona affetta da meningite deve subito recarsi dal medico per effettuare la profilassi di routine e scongiurare così l’evenutale comparsa della malattia.

MENINGITE E VACCINI

Per ogni famiglia dei principali batteri responsabili esistono dei vaccini:

per l’Haemophilus Influentiae di tipo B, il vaccino si ritrova nel vaccino esavalente la cui prima dose viene somministrata già a partire dal 61° giorno di vita (a 3 mesi)

per lo Pneumococco è disponibile un vaccino che protegge da 13 differenti ceppi di Pneumococco (anche questo praticabile dai primi mesi di vita)

per il Meningococco esiste un vaccino contro il Meningococco C, uno contro il Meningococco B e uno in grado di proteggere da 4 diversi ceppi (A, C, Y, W 135).

Francesca Biagioli

Source: greenme.it

Altri articoli dalla stessa categoria

Commenti