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Mi piace chi regala momenti, non cose

Mi piace chi regala momenti, non cose
30 agosto 2017

Il cuore saggio si ciba di piccoli dettagli, di piccoli pensieri donati con attenzione, con amore per il buono e con autentica dedizione. Pensieri che valgono zero in denaro e che si offrono in cambio di nulla. Perché ammettiamolo, è incredibile come i dettagli più semplici abbiano il potere di cambiare completamente una giornata cominciata con il cielo grigio.

Chi ammira l’impressionismo conoscerà senza dubbio la famosa opera di Monet “Impressione, sole nascente”. Nel suo dipinto, che nel 1874 diede il nome al rivoluzionario movimento pittorico, il pittore attira l’attenzione con le sue pennellate libere, fugaci e per qualche verso disordinate. Il quadro, se osservato da molto vicino, perde quasi ogni senso, tutto sembra confuso e persino caotico; eppure, allontanandosi lo spettatore può godere della magia che si sprigiona dall’opera, comprendendone il senso.

 “Questa è la mia formula: sogna, sii diverso e non perderti mai i dettagli”

-Walt Disney-

Ciascuna pennellata, ciascun dettaglio di quel magnifico quadro acquisisce importanza fino a ricreare un’atmosfera quasi in movimento, un’alba in cui il sole sembra esplodere tra le placide acque del mare. Ogni pennellata ci porta la luce, l’umidità, il contrasto, il vapore, le barche sullo sfondo e la vivacità della superfice del cielo che si fonde con la serenità dell’acqua.

Sono centinaia di dettagli precisi, minuziosamente studiati, a dare vita all’opera. Succede una cosa simile nella nostra vita di tutti i giorni. Le piccole attenzioni che gli altri ci dedicano… a parole, con piccoli momenti speciali, con le loro scelte, con quei piccoli pensieri che ci regalano e che vengono dal cuore, sono anch’essi parte della luce che ci alimenta e ci guida. Compongono la tela vitale sulla quale costruiamo una realtà autentica e significativa.

Per apprezzare i dettagli, il nostro cuore deve essere predisposto

La magia esiste. Non serve cercarla tra le applicazioni dei telefoni di ultima generazione né nell’ultima serie che sta per uscire su Netflix né nel sapere di aver risparmiato a sufficienza per comprarsi la macchina nuova, pagarsi un viaggio o comprare un computer costoso. Quanto meno, non si trova necessariamente in quei posti. L’autentica bellezza si nasconde nei dettagli più quotidiani e al tempo stesso sorprendenti.

Quelli che possono essere apprezzati soltanto attraverso l’arte dell’osservazione e la recettività di chi vive la vita coltivando emozioni, di chi è attento al presente. 

 

La ragnatela di un ragno all’alba, per esempio, perde la sua aura oscura per orlarsi di minuscole gocce di rugiada trasformandosi in un affascinante spettacolo naturale. Un bambino che ascolta con ammirazione suo padre raccontargli una storia o due persone che si incontrano per la prima volta in metro e si sorridono rendendosi conto di leggere lo stesso libro, sono tutti esempi dei piccoli dettagli quotidiani dei quali possiamo essere felici testimoni. Le sfumature della nostra realtà che ci ispirano, che si imprimono nella nostra memoria.

Ebbene, per riuscire a captare tutti questi dettagli durante la nostra giornata, bisogna essere completamente connessi con il presente. Prima abbiamo parlato di Claude Monet. Il pittore, proprio come molti altri della sua epoca, poteva restare  fermo ad ammirare la natura: campi di fiore al tramonto, orchidee galleggianti in uno stagno…

Purtroppo, le ultime generazioni stanno perdendo la capacità di connettersi con il loro ambiente circostante. Viviamo in una società ricca di stimoli (forse troppi), dove si osserva poco, ma si condivide molto, dove il dettaglio perde d’importanza perché quello che importa è l’impatto, la notizia rapida, il “clickbait”.

D’altra parte, è interessante segnalare che il talamo è la struttura del sistema nervoso che ci consente di applicare un adeguato filtro di attenzione quando osserviamo. Un’area del cervello strettamente associata alla coscienza.

Potremmo dire, dunque, che un buon metodo per ampliare la propria coscienza consiste nel manifestare un atteggiamento recettivo; nell’ampliare il nostro sguardo saggio e curioso, quello che, guidato dalle emozioni, è capace di scorgere la bellezza che nasce ogni giorno, grazie alle interazioni, dalla natura e dal proprio universo sociale.

La gente che guarda i dettagli, che regala momenti, non cose

Qualche anno fa gli scienziati dell’Università di Rochester hanno realizzato uno studio poi pubblicato sulla rivista “Current Biology”, arrivando alle seguenti conclusioni: le persone che notano i dettagli sono più intelligenti. Il loro naturale metodo di osservazione tende a focalizzarsi su piccoli aspetti della realtà che non tutti avvertono, sulle sfumature che non tutti percepiscono. Un ulteriore dato emerso è che le persone altamente sensibili (PAS) dimostrano la stessa capacità.

 “Pensiamo nella generalità, ma viviamo nei dettagli”

-Alfred North Whitehead-

Tutto questo ci suggerisce che chi sa apprezzare i dettagli se ne prendere cura al meglio e, al tempo stesso, sa donarli agli altri. Chi sa apprezzare i piccoli aspetti e pensieri che compongono il tessuto delle relazioni, lì dove risiede il rispetto, la riconoscenza e l’affetto per un vincolo, costruisce legami più forti e felici.

Saper regalare momenti e non oggetti intercambiabili è un’arte attraverso la quale conferire una pennellata di luce in un determinato momento, scegliere il colore giusto a seconda dell’istante. Un compito in cui ciascuno di noi dovrebbe investire tempo e sforzi così da costruire relazioni più autentiche…

Source: lamenteemeravigliosa.it

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