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Scoperto un nuovo nemico delle api, la moria non si ferma

23 marzo 2017

Published in: Animaliapi

La nuova minaccia si chiama iprodione. Se usato da solo o in combinazione con altri fungicidi comuni, questa sostanza porta ad una significativa riduzione di 10 giorni del tasso di sopravvivenza di api (Apis mellifera).

Tutto ciò che vediamo in natura dipende, in qualche modo, da esse: sono essenziali per la riproduzione della maggior parte delle specie vegetali e, di conseguenza, per gli animali che ne traggono nutrimento. Il 75% delle colture del mondo dipendono dall’impollinazione. In altre parole: senza api non c’è vita.

Tuttavia, la loro esistenza è gravemente minacciata. Questi piccoli insetti stanno morendo a un ritmo del 30% annuo. Le cause sono svariate, dai cambiamenti climatici ai pesticidi. A queste si aggiunge un nuovo nemico: un fungicida la cui missione era di porre fine ai funghi che attaccano i mandorli ma che ha finito per diventare pericoloso per questo piccolo e prezioso animale.

Juliana Rangel e i colleghi del Dipartimento di Entomologia della Texas University, hanno testato gli effetti di fungicidi sulle api mellifere monitorando le differenze rispetto alle api non esposte a queste sostanze.

I risultati hanno mostrato un aumento significativo del tasso di mortalità tra le api esposte ai fungicidi rispetto alle altre. Gli insetti esposti alla concentrazione consigliata di iprodione morivano infatti a un tasso doppio o triplo entro 10 giorni. L’effetto era ancora più forte quando l’iprodione è stato combinato con altri fungicidi.

Non si conosce ancora da cosa derivi l’effetto negativo dei fungicidi sulle api.

“I nostri risultati possono contribuire a incoraggiare nuovi dibattiti sui trattamenti e cercare di trovare modi diversi per i trattamenti” ha detto Adrian Fisher II, autore principale dello studio.

Cosa possiamo fare per salvare le api?

Per proteggere questi insetti preziosi, dobbiamo prima di tutto conoscere ciò che può danneggiarle. Ad esempio, si possono evitare pesticidi ed erbicidi. O ancora preferire prodotti biologici e locali, per contribuire a ridurre l’uso di pesticidi. Nel nostro piccolo possiamo anche piantare alcuni fiori, che ne favoriscono la diffusione.

Francesca Mancuso

Source: greenme.it

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