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Dopo quanto è lecito mandare un secondo messaggio?

14 giugno 2017

Ho sempre avuto un pessimo rapporto con gli scambi di messaggi via chat, specialmente nelle relazioni: ho amiche abilissime a pilotare le conversazioni facendole andare esattamente dove vogliono; amici, che col potere di una sapiente messaggistica sono capaci di far cadere le donne ai loro piedi e poi ci sono io, che sono riuscita a incrinare almeno una relazione con un solo messaggio – evidentemente sbagliato.

Per questo, se è già stressante di per sé gestire le conversazioni quando si conosce qualcuno che ci piace – pur ammettendo che fa parte della bellezza del gioco – ancora di più lo è quando ci si affida alle App per incontrare nuove persone. Cominciano a essercene davvero tante tra cui scegliere – Tinder, Bumble, Grindr, Hinge, tanto per dire – con un po’ di differenze e lo stesso obiettivo: farci uscire con qualcuno. Eppure, in tutti i casi si presenta il dubbio amletico: quando si arriva al momento di chattare, scrivere un secondo messaggio – se non siamo stati considerati al primo – è effettivamente un autogol?

Come racconta un articolo apparso in questi giorni su Quartz, secondo quanto emerge da uno studio condotto proprio da Hinge, su un campione di 300.000 mila conversazioni avvenute tramite l’applicazione, negli Stati Uniti, nell’arco di due settimane, mandare un secondo messaggio, a debita distanza dal primo, faciliterebbe l’arrivo della risposta e non tradirebbe alcun tipo di insicurezza.

Se il secondo messaggio arriva circa dopo quattro ore dal primo, non solo non dovremmo porci il problema di sembrare in cerca disperata di attenzione, ma avremmo anche più chance di ottenere una risposta.

Lo stesso vale anche se il messaggio arriva a distanza di una settimana dal primo; l’editor-in-chief di Hinge, Molly Fedick, sul suo blog, dice che il tempo ideale per mandare un secondo messaggio è di circa quattro ore – abbastanza da permettere alla persona contattata di concludere di concludere quello che stava facendo e che magari le ha impedito di risponderci. Naturalmente anche il contenuto del messaggio è importante: per cercare un contatto, meglio mandare una foto o un commento simpatico che sottolineare l’assenza della risposta con frasi passivo-aggressive tipo “bella conversazione” o “che fine hai fatto?”

Dal canto mio, non ho mai frequentato le Dating App, ma probabilmente avrei lasciato perdere al primo messaggio, abituata forse a un classico scambio da sms o chat tipo skype, in cui aggiungere un ulteriore messaggio (che rischia di andare a vuoto come il primo) mi è sempre apparso un po’ insistente; è però vero che, oltre a un maggior tasso di risposta – dimostrato dallo studio – scrivere qualcos’altro ti permette per lo meno di gestire meglio l’imbarazzo dato dal vuoto pneumatico di una risposta che tarda ad arrivare. Forse, non essendo pratica in materia, mi converrebbe seguire i consigli di chi è più esperto e non continuare a fare di testa mia.

In ogni caso, ogni tipo di blog relativo alle Dating App dice la stessa cosa: se abbiamo una chance di contatto, bisogna cercare di ottenere un appuntamento off-line: è lì che inizia il vero gioco, dove è difficile potersi sottrarre alla prima frase – e dove, personalmente, me la cavo un meglio che negli scambi virtuali.

Source: freedamedia.it

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